Tetusya Takahashi espande il suo xeno-universo, già così vasto e sparso nei decenni, dissimulato in maniera più o meno dichiarata in opere diverse, cangianti ma sempre filosoficamente ancorate a quel fondo narrativo potentissimo che fu Xenogears. E’ uscito Torna the Golden Country per Nintendo Switch l’espansione di Xenoblade Chronicles 2, un gioco di ruolo giapponese che già trattammo su queste pagine esaltando la sua “grandeur” diegetica, ludica, musicale e pittorica. Più che di un’espansione si tratta di un videogame a se stante che può durare oltre trenta ore e funge come “prequel” agli eventi già narrati, apportando inoltre intelligenti variazioni alla giocabilità e raccontando una storia ambientata 500 anni prima degli eventi narrati nell’originale.

Storia d’amore “assoluto” e fatalmente impossibile tra Jin e Lora, prima soltanto accennata, The Goden Country svela e approfondisce alcuni retroscena del videogame che preludia, amplificandone a dismisura il valore tragico e poetico, arricchendo così a posteriori una storia già immensa ed esemplare, palpitante di filosofia, simboli e allusioni psicanalitiche.

Ancora più bella da vedere del gioco originale, già così affascinante con i suoi panorami colossali e smisurati, questa espansione dimostra ancora una volta il talento unico di Takahashi, il suo odio per gli orrori della guerra, la sua tensione ad elaborare melodrammi fantascientifici nei quali convivono umanesimo, scienza e fantasia iperbolica, l’indagine sulle motivazioni del male, sul dolore dei viventi e la nascita degli universi.

Torna The Golden Country è imperdibile per tutti coloro che già vagarono deliziati, commossi ed appassionati per decine di ore tra le lande di Xenoblade Chronicles 2, il climax inaspettato di una narrazione grandiosa e profonda, l’aggiunta di nuove strabilianti visioni, la promessa di un futuro vitale per questa saga eccezionale, inattuale e postuma come le parole del filosofo di Zarathustra.