«Non ho pensato a ritirarmi perché questo è un pensiero che non mi sfiora mai» ha risposto Woody Allen – nel corso di una conferenza stampa a San Sebastian, dove oggi inizieranno le riprese del suo nuovo film – a chi gli chiedeva delle sue vicende negli Stati Uniti, dove è stato scaricato da Amazon, che non ha mai distribuito A Rainy Day in New York e alla quale Allen ha fatto causa, in seguito alle rinnovate accuse rivoltegli dalla figlia adottiva Dylan Farrow. «La mia filosofia – ha aggiunto il regista – da quando ho iniziato tanti anni fa è sempre stata di continuare a restare concentrato sul mio lavoro a prescindere da ciò che accadeva nella mia vita con mia moglie, i miei figli, l’attualità, la politica, la malattia – non importava quello che succedeva, io mi concentravo sul mio lavoro».

NONOSTANTE la censura nei suoi confronti in patria, è proprio una compagnia indipendente di vendite internazionali statunitense – FilmNation, con sede a New York – ad aver affiancato la spagnola Mediapro nella produzione del nuovo film di Allen, provvisoriamente intitolato Rivkin’s Festival e ambientato al San Sebastian International Film Festival, al quale partecipa una coppia di coniugi americani interpretati da Christoph Waltz – il suo personaggio si innamora di una donna spagnola – e da Gina Gershon, che si innamora invece di un regista francese.

«I festival nel corso del tempo hanno cominciato a ruotare troppo intorno alle star e agli affari – ha detto Allen a proposito della scelta di ambientare il suo film nel corso di un festival cinematografico – mentre un tempo erano più un’occasione per omaggiare dei grandi registi. Credo che i festival dovrebbero rappresentare la forma più alta del cinema come arte, dare una possibilità ai nuovi registi di partecipare e ai veterani di dare il meglio di sé».
Allen ha aggiunto di non pensare nei suoi lavori ai movimenti politici e sociali: «Mi occupo di rapporti fra gli esseri umani e di commedia. Penso che probabilmente non mi ritirerò mai e morirò lavorando sul set di un film».