Ieri repubblica.it titolava «WikiLeaks, così Mosca controlla web e telefoni», e curiosi siamo andati a leggere l’articolo. Repubblica ci informa di aver pubblicato con Wikileaks «34 documenti – tutti, ad eccezione di uno, in lingua russa – che permettono di ricostruire le soluzioni tecnologiche sviluppate da Peter Service».

Continuiamo a leggere per capire come «Mosca controlla web e telefoni» ma troviamo solo un nota in cui si dice che la redazione non ha ancora «analizzato a fondo» i documenti. Andiamo allora a sfogliare i 34 files e scopriamo che si tratta di brochure e manuali per la conservazione dei dati dell’azienda russa.

Normali materiali di un’azienda che opera nel campo delle soluzioni software nelle telecomunicazioni con partner come Ibm e clienti come Vodafone. Si parla sì di Obama e di Fsb ma in un quadro generale, esemplificativo, anzi come di un livello, quello dei governi e delle agenzie di sicurezza, che non compete l’azienda. In giornata le agenzie di stampa russe non si danno neppure la pena di rilanciarlo. Dietro la notizia, niente.