È il loro grido di battaglia da oltre un anno: «Napoli non molla». E ancora una volta ieri i lavoratori della Whirlpool di Napoli hanno continuato la loro battaglia per tenere aperto lo stabilimento di lavastoviglie chiuso dalla multinazionale americana da fine ottobre. Sono tornati sotto il consolato americano di Napoli regalando per denunciare una situazione sempre più illogica. «Il settore degli elettrodomestici sta scoppiando di lavoro. Finanche nel Comitato Aziendale Europeo di Whirlpool – sottolinea – hanno dovuto dichiarare che i volumi attesi non consentono di star dietro gli ordinativi, al punto di chiedere sabati e domeniche lavorativi negli stabilimenti italiani, a Siena hanno assunto dieci interinali e per il 2021 prevedono assunzioni. Ad oggi non sono stati in grado di spiegarci perchè chiude Napoli in una situazione di questo tipo», denuncia il segretario Fiom di Napoli Rosario Rappa.
Non era la prima volta che i lavoratori andavano sotto il consolato. Ma qualcosa sembra cambiato: «Con Trump non ci facevano neanche avvicinare, oggi siamo entrati e abbiamo potuto consegnare la lettera e la maglietta “Napoli non molla alla console Avery per darla al presidente Biden».
Nel testo si esprime l’augurio che «la nuova amministrazione possa favorire un’inversione di tendenza, che riporti i rapporti con l’Europa e l’Italia a quelle prassi di alleanza sia strategica che commerciale».