Sciopero di otto ore e manifestazione dei lavoratori Whirlpool davanti al Mise contro i licenziamenti e la chiusura del sito di Napoli e per il futuro degli altri stabilimenti del gruppo in Italia. La nuova giornata di protesta degli operai ottiene la convocazione del tavolo al ministero dello Sviluppo economico con la viceministra Alessandra Todde (M5s) per mercoledì 23 giugno. Un appuntamento considerato importante perché il tempo stringe e i sindacati premono per evitare che da luglio l’azienda, con la fine del blocco dei licenziamenti il 30 giugno, apra la procedura di licenziamento collettivo per 350 lavoratori della fabbrica di via Argine, dove dal 31 ottobre scorso la multinazionale ha smesso la produzione di lavatrici. E chiedono che ci sia una soluzione concreta per reindustrializzare il sito campano, continuando a produrre lavastoviglie di alta gamma.
Ora l’attesa è per l’incontro del 23 e per il piano che dovrebbe essere presentato. «L’obiettivo» del tavolo, con tutte le parti coinvolte, è «di discutere come salvaguardare l’attività produttiva e il perimetro occupazionale», assicura Todde. Fim, Fiom e Uilm scioperano con una adesione che riferiscono essere altissima e raggiungere il 100% nel polo di Varese, e con gli operai provenienti da Napoli ma anche dagli altri stabilimenti del gruppo tornano davanti al Mise. Osservano un minuto di silenzio per la morte del sindacalista investito durante una manifestazione in provincia di Novara. Chiedono il rispetto del piano industriale sottoscritto nel 2018 proprio in quella sede, evitando il rischio di un progressivo disimpegno di Whirlpool dall’Italia. «Inaccettabile», dicono, peraltro in un momento di «ripresa del mercato» degli elettrodomestici.
Ora l’imperativo è fermare l’azienda dall’avviare la procedura di licenziamento, in modo da poter discutere senza sottostare ad «un ricatto». La procedura di mobilità dà 75 giorni per trovare un accordo; senza l’azienda da metà settembre manderà le lettere di licenziamento. «Abbiamo finalmente ottenuto la riconvocazione al Mise del tavolo di trattativa per la Whirlpool di Napoli, il 23 giugno. Ora il governo si schieri con i lavoratori per scongiurare i licenziamenti», affermano i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, Massimiliano Nobis, Barbara Tibaldi e Gianluca Ficco. «Se l’azienda non cambia idea sui licenziamenti, siamo pronti a bloccare tutti gli stabilimenti. Per noi la priorità rimane la riapertura di Napoli», avverte Tibaldi.