Stanchi di essere presi in giro dal governo i lavoratori e i sindacati di Whirlpool Napoli hanno deciso di occupare il ministero dello Sviluppo e passare lì l’intera notte.
È stato un pomeriggio di alta tensione all’ennesimo tavolo Whirlpool al Mise. Dopo che la settimana scorsa l’incontro era stato all’ultimo momento rinviato, ieri i lavoratori saliti a Roma e Fim, Fiom e Uilm si attendevano risposte precise dal fantomatico «consorzio» che dovrebbe reindustrializzare la fabbrica di via Argine con progetti di mobilità sostenibile «ma sostiene di non riuscire ad acquisire l’area per colpa di Whirlpool» che evidentemente sta cercando di speculare per incassare più soldi possibili e dal governo che aveva promesso di «trovare uno strumento per accompagnare i lavoratori licenziati da Whirlpool il 3 novembre all’assunzione dal consorzio».
Appena cominciato il tavolo, i sindacati hanno capito che entrambe le risposte non sarebbero arrivate. Quando il neo coordinatore della struttura per le crisi d’impresa del Mise Luca Annibaletti ha comunicato alle delegazioni di Fiom, Fiom e Uilm che i ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando non avrebbero partecipato all’incontro come avevano chiesto, le tre sigle e i lavoratori hanno deciso quindi di rimanere ad oltranza al ministero di Via Veneto mentre un gruppo di operai si è spostato a Montecitorio.
Le difficoltà del «consorzio» messo in piedi dalla viceministra Alessandra Todde – anch’essa assente ieri e completamente in rotta con il ministro Giorgetti – e da Invitalia è confermato dalla decisione della Uilm: «Domani (oggi, ndr) incontreremo Whirlpool per cercare di rivedere le condizioni di licenziamento a cominciare dalla cifra della buonuscita».
«Il quadro che ci è stato prospettato per il ritardo del consorzio nell’acquisire l’area e per la mancanza di uno strumento di accompagnamento è quella di un tempo indefinito e della Naspi per i lavoratori. Per noi è inaccettabile. Per questo passeremo la notte qui e aspetteremo l’incontro che noi abbiamo costretto il governo a convocare tra Whirlpool e consorzio per la cessione dell’area. Ma sappiano che da qui non ce ne andiamo senza un risultato», spiegano a sera tarda Barbara Tibaldi e Rosario Rappa della Fiom.