La fine del sistema analogico e l’attivazione del digitale terrestre doveva, nelle intenzioni, permettere una visione totale dell’intero sistema televisivo, senza interferenze o fastidiose nebbioline. È noto, le vicende sono andate un po’ diversamente e accanto agli inevitabili disagi di città coperte – come si dice – a macchia di leopardo, cioè con una visione non completa dei canali, si è aggiunta l’impossibilità per il segnale di raggiungere diverse località in regioni come Calabria, Sicilia, Liguria, Piemonte e in alcuni punti della dorsale appeninica.ù

Per venire incontro all’utenza penalizzata dall’assenza di segnale del dt sono nate realtà come Tivùsat. Fondata nel 2009 e gestita da Tivù s.r.l., società partecipata da Rai, Mediaset, Telecom Italia, asociazione tv locali e Aeranti Corallo, ha funzionato soprattutto come gapfiller per consentire di raggiungere chiunque avesse problemi di ricezione del dt in tutto e in parte. Una programmazione gratuita e ricevibile con un qualsiasi televisore collegato a una parabola e a un codec satellitare compatibile con lo standard. Per attivarla basta una decoder certificato tivusat e una parabola satellitare (orientata su Hot Bird 13e) e la tessera – una smart card – che è inserita nella scatola del decoder. Una volta attivato il servizio non è necessario alcun tipo di abbonamento.

Risultato, un successo certificato da circa 3 milioni di carte attivate, una media di 900/1000 vendute al giorno. 75 canali, Tivù sat ha sviluppato negli anni una qualità di definizione delle immagini grazie all’HD e al 4k La stessa tecnologia che viene applicata alla serialità a grandi budget come ad esempio i Medici, fenomeno di ascolti nel palinsesto autunnale Rai.

Ma la vera novità – lanciata proprio in questi giorni – è la nascita di una sorta di ambiente unico in cui gli editori e l’ex editore, ora partner, la 7 possono inserire i contenuti. La particolarità di Tivùon – il nome del servizio – è che in un unica piattaforma l’utente ha a disposizione la classica guida tv e contemporaneamente può navigare nei contenuti on demand. Sul modello dell’inglese Freetime sulla Bbc, Tivùon diventa di fatto il primo demand gratuito sinottico italiano. Un passaggio ineludibile di fronte ai cambiamenti del sistema, per una tv «faidate» che avrà comunque bisogno, per funzionare a regime, di contenuti di prestigio.