«Fantascienza pura», così il Cremlino ha liquidato le accuse di corruzione mosse verso il presidente Putin da parte di Adam Szubin, un segretario del Tesoro americano, e andate in onda su la Bbc all’interno di Panorama, programma di documentari di inchiesta dell’emittente inglese.

Secondo Szubin la corruzione di Putin non è una notizia dell’ultima ora per l’amministrazione americana, ma nota da tempo. «Lo abbiamo visto arricchire gli amici, e gli alleati più stretti e marginalizzare coloro che non vedeva come amici servendosi dei mezzi dello Stato – ha dichiarato Szubin alla Bbc – Che si trattasse della ricchezza energetica russa o di contratti statali, Putin dirigeva tutto verso coloro che credeva lo potessero aiutare, escludendo chi non lo avrebbe fatto. Per me questa è l’immagine della corruzione».

Il segretario del Tesoro statunitense ha continuando affermato che il presidente russo starebbe ammassando in segreto una vera e propria fortuna. Secondo un report della Cia del 2007, la stima di questa fortuna ammonterebbe a circa 40 miliardi di dollari. «Ma questa è una sottostima», ha affermato Szubin che ha continuato parlando degli averi presidenziali. «Si suppone che Putin percepisca uno stipendio statale intorno ai 110.000 dollari l’anno ma non è una dichiarazione precisa dei suoi averi, Putin ha una formazione decennale su come mascherare la propria ricchezza reale».

A dare maggior corpo all’accusa di corruzione collabora l’ex dirigente a capo della compagnia di consegne Sovcomflot, Dmitry Skarga, che ha parlato di come il miliardario Roman Abramovic avrebbe trasferito sotto banco al presidente la proprietà di uno yacht, l’Olympia, da 35 milioni di dollari.

La reazione russa non si è limitata a soli commenti di implausibilità e vaneggiamenti americani, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che muovere accuse simili per un ente come il ministero delle Finanze Usa, senza sostenerle con prove concrete, getta un’ombra sull’ente stesso e ha continuato prendendosela con il canale televisivo inglese dichiarando che i russi sono abituati a queste montature giornalistiche legate o all’incompetenza o a desideri di sensazionalismo.

Insomma nulla è vero, i giornalisti sono degli incompetenti assetati di scoop e il ministero delle Finanze americano è o ingenuo o in mala fede. Il documentario prodotto dalla Bbc arriva proprio pochi giorni dopo gli imbarazzi diplomatici scaturiti dall’inchiesta giudiziaria riguardante la morte di Alexander Litvinenko, ex agente del Kgb, esecuzione dietro la quale, secondo la giustizia britannica (e non solo), probabilmente ci sarebbe proprio la mano del presidente Putin.

Litvinenko, ex agente dei servizi segreti russi, era un accanito contestatore di Putin e non aveva mai fatto mistero della propria avversione. Nel 2006 è morto a Londra per avvelenamento da polonio 210, un isotopo radioattivo, versatogli nel tè freddo durante un incontro con due visitatori russi; nelle sue ultime dichiarazioni accusò direttamente Putin di essere il mandante dell’avvelenamento.

Ma il documentario non rende tesi i rapporti della Russia solo con gli inglesi, ma anche con gli Stati Uniti. Non è la prima volta che i funzionari Usa commentano la ricchezza di Putin, tuttavia, questa potrebbe essere la prima volta che il presidente è direttamente accusato di corruzione da un ente governativo americano.

Già nel 2014 si era parlato di Putin e dei suoi alleati politici a causa di investimenti dubbi del presidente nel settore energetico e il Tesoro degli Stati Uniti aveva analizzato le finanze del presidente russo affermando che «Putin ha investimenti con il gruppo Gunvor (gigante internazionale dell’intermediazione petrolifera, con sede in Svizzera) e può avere accesso a fondi Gunvor», anche se poi non era stata fornita alcuna prova a sostegno di queste affermazioni.

La linea di difesa ufficiale russa resta la stessa, per il capo dell’amministrazione presidenziale, Sergey Ivanov, è in atto una sorta di processo dei media occidentali verso la Russia. «Leggo spesso articoli – ha affermato Ivanov – che dicono che il presidente Putin e i suoi “compari”, sono corrotti. Ma non è informazione, è spazzatura che non val la pena di analizzare seriamente».