Il terzo dibattito per le primarie democratiche si è aperto con una domanda sull’impeachment nei confronti di Trump, al quale tutti i candidati si sono detti favorevoli; «Non è qualcosa che riguarda solo questo presidente – ha detto Elizabeth Warren – ma anche il prossimo e quello dopo e quello dopo ancora».

Tutto il dibattito, come quelli precedenti, è stato caratterizzato dalla volontà di non sbranarsi a vicenda. Nonostante ciò si sono visti più attacchi frontali, in particolar modo nei confronti di Elizabeth Warren, candidata in costante ascesa, incalzata da tutti i moderati, dall’ex vice presidente Joe Biden al giovane sindaco dell’Indiana Pere Buttiggieg, come dalla liberal Kamala Harris.

Tra tutte le sue apparizioni questa della senatrice Warren è stata probabilmente la meno brillante. Alle domande degli altri candidati riguardo il suo piano per la salute pubblica che, per essere implementato, ha bisogno di un innalzamento delle tasse anche per la classe media, l’esponente democratica non ha mai risposto in modo diretto, spendendo invece molte frasi per ribadire che a conti fatti la classe media risparmierebbe, risultando così opaca e poco coraggiosa.

Il problema di Warren sta nel non voler diventare il simbolo di un innalzamento delle tasse, facilmente contrapponibile ai tagli fiscali di Trump, durante una sempre più possibile campagna presidenziale.

Chi invece non ha avuto un solo dubbio nell’esprimere il proprio programma, incluse le impopolarissime tasse più alte, è stato Bernie Sanders, nella sua prima apparizione dopo l’infarto che aveva fermati la campagna elettorale.

Il senatore del Vermont è sembrato in forma, combattivo, mai stanco nel ripetere ciò che dice ormai da anni: c’è bisogno di una rivoluzione, c’e bisogno di socialismo. Per Sanders la sanità deve essere pubblica e le tasse più alte sono comunque un prezzo inferiore da pagare, così come per l’istruzione; la casa è un diritto, e il minimo sindacale va alzato.

Quando gli è stato chiesto delle sue condizioni di salute ha detto sorridendo di star bene e che lo dimostrerà sabato, durante un grande comizio in Queens, a New York, dove interverrà anche un ospite speciale di cui ha rivelato l’identità dopo il dibattito: Alexandria Ocasio-Cortez, la quale annuncerà il suo endorsement per quello che è stato il suo mentore.

Oltre alla deputata newyorchese anche la deputata Ilhan Omar ha annunciato di voler appoggiare Bernie Sanders. E si pensa che anche l’altra deputata di orientamento socialista, Rashida Tlaib, sia intenzionata a fare lo stesso.