«Il mio obiettivo è servire il popolo». E il popolo di Luoma (Roma, in cinese) sponda giallorossa ringrazia, se è vero che Wang Jianlin, il miliardario tra i miliardari cinesi, starebbe per accaparrarsi il 31 percento della società di calcio As Roma. Comunista iscritto al Partito dal 1976, Wang è prima di tutto un militare. Dal 1970 al 1986 fu soldato nell’Esercito Popolare, di cui il padre fu un eroe ai tempi della rivoluzione. «Nella mia azienda – ha detto – io decido, se non esegui il mio ordine, paghi una multa». Romani e americani avvisati. Il comunista Wang sfoggia un curriculum ideale per la Città Eterna: proprietario della più forte azienda immobiliare cinese, è diventato il padrone della più grande catena di sale cinematografiche al mondo. Mancava solo il calcio di cui Wang è grande appassionato; ed ecco l’occasione romana che può unire le passioni del magnate, con un obiettivo preciso: lo stadio di proprietà (magari con cinema annesso). Originario del Sichuan, su Wang si è consumata una guerra interna a Bloomberg, proprio nei giorni scorsi: l’agenzia avrebbe censurato un reportage sulle ricchezze di Wang e i suoi collegamenti politici. Risultato: reportage autocensurato e il giornalista che avrebbe diffuso la notizia – ad altri giornali – sospeso. E ora Wang sbarca nella Capitale: tiao tiao da lu tong Luoma, del resto è un detto molto comune in Cina e significa esattamente che «tutte le strade portano a Roma».