Lieber Herr Auerbach, la Sua lettera mi ha fatto davvero grande piacere per più ragioni. In primo luogo mi dice che Lei è felicemente riuscito a venire a capo di una situazione che si faceva sempre più opprimente, e poi, di conseguenza, mi riporta a un diretto scambio di pensiero con lei.
Non La sorprenderà sapere che accolgo questa nuova situazione ringraziandoLa ancora caldamente per il modo in cui Lei mi ha assicurato la Sua amicizia in un momento buio, e penso tanto ai contatti personali indiretti che Lei ha preso per me, quanto all’aiuto pratico, diretto, personale che da Lei ho ricevuto.
Un libriccino che ho di recente pubblicato in Svizzera sotto pseudonimo (Uomini tedeschi), a modo suo dirà nuovamente tutto questo. Glielo farò avere non appena lo stampatore mi avrà spedito le copie che gli ho ordinato.

Grazie mille anche per la nota su Corneille, la leggerò con attenzione e scriverò all’autore, del quale ho sentito dire molto bene, per fargli sapere che ho ricevuto il dono.

Aspetto, un poco impaziente, che Lei mi dia altre notizie sulle interessantissime esperienze che sta facendo, davvero degne di nota. Mi sbaglio o c’è anche Spitzer a Istanbul?

Nella rivista che recentemente Lei ha avuto fra le mani, non c’è quello che considero il lavoro più interessante di quel periodo. Lo può trovare nella Zeitschrift für Sozialforschung, uscita da Alcan, malauguratamente dopo lunghi indugi. Vi appare anche un estratto di un altro mio lavoro sulla teoria del linguaggio, che le spedisco.

Il mio rapporto con Ernst Bloch non è più quello che era; spero che si tratti solo di un momento, e che passi. Alla nostra età non si dovrebbe più perdere tempo con certe cose: comunque il suo ultimo libro (Eredità del nostro tempo) ha davvero messo a dura prova la nostra amicizia; certi puntelli su cui essa si reggeva hanno ceduto.

Spero che l’anno nuovo La trovi ben sistemato con la Sua famiglia e fra i Suoi libri. Con questa speranza possano i miei migliori auguri accompagnarLa oltre quella prima soglia e oltre, oltre ancora.

Con affetto

Il Suo Walter Benjamin

Parigi 14 – 23 rue Bérnard – 21 Dicembre 1936
Traduzione di Mario Domenichelli