Si tratta con ogni probabilità della “cauzione” più alta mai decisa nella storia dell’umanità. Le autorità saudite, riferiva ieri il Wall Street Journal, chiedono per la scarcerarlo almeno sei miliardi di dollari al principe Walid bin Talal, uno degli uomini più ricchi al mondo con una fortuna stimata in circa 18 miliardi di dollari, rimasto vittima della presunta “campagna anticorruzione” ordinata a inizio novembre dall’erede al trono Mohammed bin Salman. Una maxiretata che ha visto finire in prigione decine fra principi, funzionari governativi, ex ministri e importanti uomini d’affari. Diversi fra gli arrestati – quasi tutti ritenuti oppositori del crescente potere del principe ereditario – hanno già aggiunto accordi e sono stati rilasciati dalla prigione improvvisata nell’hotel Ritz-Carlton di Riyadh. Invece Walid bin Talal, contro il quale non sarebbe stata mossa alcuna accusa formale, rifiuta lo scambio fra libertà e denaro, si proclama innocente e vuole l’apertura di indagini vere e proprie. Secondo alcune fonti invece starebbe solo cercando una soluzione più conveniente per conservare il controllo del suo impero economico che include quote importanti nelle catene alberghiere Four Seasons e Accor, in Twitter e nella compagnia aerea Flynas.