Visioni

Voyeurismo e perbenismo nell’inferno di una popstar

Voyeurismo e perbenismo nell’inferno di una popstarLili-Rose Depp e The Weeknd

Cannes 76 Presentati in anteprima fuori concorso, i primi due episodi di "The Idol", la serie in onda dal 3 giugno su Hbo e in Italia dal 5 su Now diretta da Sam Levinson

Pubblicato più di un anno faEdizione del 24 maggio 2023

Più cupa, più dissoluta e più erotica di Euphoria. Questo, in essenza, il mantra che, da mesi, Hbo sta usando per promuovere la sua attesissima serie dell’estate, The Idol ,le cui prima due puntate sono atterrate al festival lunedì sera, in proiezione speciale fuori concorso -prima di arrivare sulla piattaforma della WB, Max, il 3 giugno. Creata e prodotta dall’autore di Euphoria, Sam Levinson, insieme alla pop star canadese The Weeknd (all’anagrafe Abel Makkonen Tesfaye) è un viaggio in un altro girone infernale.
Dal patinato e astuto magma di vizio ed esistenzialismo teen-ager (filtrati però da un moralismo tutto adulto) di Euphoria si passa infatti al mondo ancor più sfacciatamente corrotto di una pop star hollywoodiana. Ispirata a Britney Spears ma anche – nelle parole di Lili-Rose Depp, che la interpreta- «alla Sharon Stone di Basic Instinct, a Gene Tierney e Jeanne Moreau», «Jocelyn» è un fenomeno musicale planetario, in preda a un mega crollo nervoso, alla vigilia del lancio di un nuovo singolo e della partenza per un tour. Depp dà un microsaggio della sua bravura nel primo piano ravvicinato su cui si apre il pilot – una scena di set in cui le viene chiesto di passare da uno stato d’animo all’altro. Sul suo volto quasi immobile scorrono, a comando, una gamma di emozioni contrastanti tra loro, ma che ci appaiono tutte verissime. Nel corso delle due ore successive, Depp non smentisce mai quel prologo folgorante.

LA SUA INTERPRETAZIONE è uno spericolato tour de force psicologico e atletico – ipnotica, originale, devastante, a tratti autoironica, in certi momenti bambina, quasi «vecchia» in altri. Altrettanto credibili sono i membri dell’ entourage -agenti, manager, segretarie…, che la circondano, come mosche, cercando di «salvarla» per salvare sé stessi. Quello che rende indigesto quest’assaggio di due ore di The Idol non è il milieu. Come Depp, Sam Levinson è un figlio d’arte (il regista Barry Levinson è suo padre); The Weeknd è una pop star come Jocelyn («molto del personaggio di lei viene dalla mia esperienza. Come se, in una realtà parallela, avessi fatto tutte le scelte di vita sbagliate» ha detto il co-autore della serie nella conferenza stampa del festival).

Depp dà un microsaggio della sua bravura nel primo piano ravvicinato su cui si apre il pilot – una scena di set in cui le viene chiesto di passare da uno stato d’animo all’altro. Sul suo volto quasi immobile scorrono, a comando, una gamma di emozioni contrastanti tra loro, ma che ci appaiono tutte verissime. Nel corso delle due ore successive, Depp non smentisce mai quel prologo folgorante.

INSOMMA, sanno di cosa stanno parlando. Molto più problematico è il punto di vista. Il mix di voyeurismo e perbenismo scandalistico che si cela dietro alle superfici patinate, finto veritè, di Euphoria torna qui, al cubo. Jocelyn, che è entrata in crisi dopo la morte della madre al punto da mettere in discussione il suo talento, cade inspiegabilmente preda del fascino monocorde di Todor Todor (The Weeknd) padrone di un locale e pseudoimprenditore discografico. «Sembra uno stupratore» le dice la segretaria/best friend quando Jocelyn lo invita in casa. «È quello che mi piace di lui», risponde Jocelyn, che attribuisce a Todor il potere di scatenare il suo genio creativo represso, specialmente quando la maltratta. Un Dracula da bassofondo hollywoodiano (l’associazione con il vampiro di Stoker, emersa in conferenza stampa è ancora più azzeccata, visto che Depp al momento sta girando il Nosferatu di Robert Eggars), Todor ha su Jocelyn mire di lunga durata e pare che nelle prossime puntate si evolverà in una specie di cult leader.

«VIVIAMO in un mondo intriso di sessualità. La pornografia ha un’influenza molto forte sulla psiche dei giovani. È il lato sotterraneo di internet. La sessualità molto esibita è, allo stesso tempo, una manifestazione di insicurezza e un modo di attivare l’immaginazione», ha detto Levinson alla stampa parlando dei contenuti delle serie. In realtà, The Idol all’immaginazione non lascia molto spazio. Ancora meno al piacere. L’occhio su Jocelyn non è molto diverso da quello di Tmz su Britney Spears -la confezione quella patinata e preconcetta a di un The Red Shoes Chronicles del terzo millennio.

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