Se i pronostici della vigilia sono stati rispettati, con l’elezione di Dario Nardella al primo turno a Firenze, e i ballottaggi fra Pd e alleati contro la destra a trazione leghista a Prato, Livorno e Piombino, il dato che emerge in Toscana, soprattutto alle europee, è quello di una polarizzazione del voto. Nel voto continentale sul Pd si è concentrato quello dei tanti indecisi, che una volta in cabina elettorale hanno preferito il “voto utile” alla forza più rappresentativa fra gli avversari della destra nazionalista e “sovranista”, rappresentata da una Lega che a sua volta ha cannibalizzato non tanto Fdi quanto Fi.

Con un’affluenza alle europee del 69%, i risultati finali nella regione – Pd 33,3%, Lega 31,5%, M5S 12,7%, Fi 5,8%, Fdi 4,9, +Europa 3,0%, Sinistra 2,6%, Europa Verde 2,5%, Pc 1,7% – hanno al tempo stesso ribadito la forza della formazione di Matteo Salvini: in sette province toscane su dieci il Carroccio è stato il primo partito, è successo ad Arezzo (35,9%), Massa-Carrara (35,7%), Pistoia (35,3%), Prato (34,5%), Grosseto (38%), Lucca (39,3%) e Pisa (33,8%). Mentre il Pd è rimasto il partito di riferimento nelle province di Firenze (42,1%), Siena (37,5%) e Livorno (32,6%). Sia nella provincia labronica che in quelle di Pisa e Prato si ha peraltro un testa a testa fra Pd e Lega.

Polarizzazione e “voto utile” anche alle comunali, con Pd e alleati mattatori visto che su 187 municipi da rinnovare ne hanno già conquistati 130. Ma dove pure si sono registrati scostamenti anche significativi rispetto alle europee. Ad esempio a Prato i dati quasi definitivi del Viminale premiano per ora l’uscente Matteo Biffoni (Pd e +Europa) con il 47,6%, in vantaggio su Daniele Spada (Lega, Fi, Fdi) che ha il 37,7%, e in particolare con la Lega che dalle europee alle comunali perde ben dodici punti percentuali, fermandosi al 22,7%. Ballottaggio comunque incertissimo, mentre il M5S si ferma al 7,2%.

Anche a Firenze, sulla riconferma di Dario Nardella con un roboante 57% pesa in parte quel “voto utile” che ha penalizzato la comunque brava candidata di sinistra Antonella Bundu, che comunque con il suo 7,3% porterà tre consiglieri nel Salone de’Dugento, al pari dei deludenti M5S (6,7%), e di una ancor più deludente destra che con Ubaldo Bocci non va oltre il 25%, con la Lega ferma al 14,6%.

In quello che appariva alla vigilia il voto più incerto, quello di Livorno, alla resa dei conti i due candidati che hanno staccato la concorrenza sono stati Luca Salvetti per il Pd e alleati con il 33,1%, seguito dalla destra di Andrea Romiti con il 27%. Detronizzati i 5 Stelle con Stella Sorgente al 16,5%, e anche il pur bravo Marco Bruciati per Buongiorno Livorno e Pap non è andato oltre il 14,6%. Anche qui voto polarizzato, ma con i “tesoretti” conquistati dagli sconfitti che potrebbero essere decisivi a un ballottaggio all’ultimo voto.

Nel focus su Piombino si confermano i timori della vigilia, con la destra di Francesco Ferrari al 47,6%, in ampio vantaggio su Pd e alleati che con Anna Tempestini non vanno oltre 29,3%, mentre il M5s prende l’11,2%, e Rifondazione comunista il 7,2%.

Da Firenze infine l’altra notizia politica più importante della giornata, con il Tar della Toscana che ha annullato la Via, governativa, per l’aeroporto intercontinentale di Peretola, non avendo tenuto in alcun conto delle ben 142 prescrizioni cui dovrebbe sottostare “l’aeroporto impossibile”. Con da una parte Nardella, Enrico Rossi e l’accoppiata Renzi&Carrai a sostenerlo e pronti al ricorso al Consiglio di Stato, dall’altra i comuni della Piana, e Prato, quasi tutti Pd oriented, che hanno appoggiato il ricorso vincente.