Come previsto il governo ha messo la fiducia sul decreto immigrazione. Ad annunciarlo è stato ieri alla Camera il ministro per i rapporti con il parlamento Federico D’Incà mentre il voto è previsto per lunedì a partire dalle 14,30 subito dopo le dichiarazioni dei gruppi.

C’è voluto più di un anno ma alla fine la promessa fatta dal secondo governo Conte di mandare in soffitta i decreti sicurezza di Matteo Salvini, approvati durante il Conte 1, comincia a concretizzarsi. Le opposizioni, Lega in testa, hanno fatto di tutto per rinviare il più possibile questo momento prima facendo ostruzionismo commissione Affari costituzionali di Montecitorio poi, ieri, provando a rimandare il testo di nuovo i commissione adducendo a pretesto la mancanza della documentazione che avrebbe dovuto fornire il governo. Richiesta giudicata inammissibile dal vicepresidente della commissione Ettore Rosato (Pd): «La conferenza dei capigruppo – ha spiegato -ha deciso unanimemente di non tenere votazioni nella giornata di oggi (ieri, ndr) e ha fissato all’unanimità un percorso che dobbiamo portare avanti. Nell’assumere le loro decisioni i capigruppo erano pienamente consapevoli dei rilievi avanzati in aula». Successivamente anche il viceministro dell’Interno Matteo Mauri si era espresso contro il rinvio in commissione.

Tra i punti di miglioramento delle norme approvati in commissione Affari costituzionali, ci sono il ridimensionamento delle multe per le Ong, che potranno essere applicate solo dopo procedimento giudiziario; il ritorno della protezione umanitaria e del sistema Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati), la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe dei Comuni ; il divieto di respingimento qualora esistano fondati rischi di essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti o a persecuzioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere; l’esclusione dei richiedenti asilo vulnerabili dalle procedure accelerate; la riduzione da 48 a 24 mesi dei tempi per la cittadinanza.

«Per due lunghissimi anni abbiamo dovuto sopportare la vergogna delle leggi insicurezza volute dall’allora ministro Salvini – ha commentato la deputata di LeU Rossella Muroni – leggi con cui l’Italia ha ripudiato la sua cultura giuridica, la sua storia, la sua umanità, con cui ha criminalizzato il soccorso in mare. Ora finalmente possiamo voltare pagina».

Da parte sua a Lega promette d fare e barricate quando lunedì l’aula voterà il nuovo decreto Immigrazione. Ad annunciarlo è stato lo stesso leader del Carroccio: «Non faremo passare decreti che riportano l’Italia indietro», ha segato ieri Matteo Salvini. «Lo faremo rispettando quello che è il regolamento della Camera, parlando e spiegando che sarebbe giusto che il parlamento si occupasse di lavoro, non di immigrazione. Li terremo in aula fino a che no ritireranno i decreti, contro che il centrodestra sa compatto».