Ignazio Visco lancia l’allarme sulla sostenibilità del debito pubblico, richiamando l’attenzione sulla qualità della spesa. Il governatore interviene nel pieno del dibattito sui numeri della manovra tra le diverse componenti della maggioranza e tra le polemiche per gli strali sui tecnici del Mef da parte del portavoce di Palazzo Chigi. Si rivolge ai magistrati contabili e dice senza mezze misure che «il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile».
Secondo Visco, «vanno tenuti in considerazione i vincoli che derivano dall’elevato livello del debito» in quanto «un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato». In pratica i mercati stanno a guardare e, in caso di manovra azzardata sui numeri, potrebbero far leva sullo spread.
Da qui la richiesta di una «strategia credibile» agli occhi degli investitori, che sia in grado di «determinare una riduzione del premio per il rischio sui titoli di Stato italiani». Infatti, sottolinea Visco, non basta da sola «un’efficace politica di investimenti» che riesca a portare l’economia su un «più elevato sentiero di crescita». Bisogna calcolare che il Tesoro deve «collocare sul mercato circa 400 miliardi di debito pubblico» . Il governatore ricorda inoltre che «accrescere la spesa per investimenti finanziandola in disavanzo, senza incidere sul potenziale di crescita, fornirebbe benefici solo temporanei».