«Abbiamo un alleato di governo che è molto diverso da noi, occorre avere dei punti fermi per cercare di ridimensionare alcune sue posizioni»: la senatrice partenopea 5S Virginia La Mura, della commissione Ambiente, ribadisce il no del Movimento ai termovalorizzatori che Salvini vorrebbe costruire in Campania, uno per ogni provincia.

Il leader leghista ha ribadito la sua posizione, nonostante la vostra contrarietà

Questo è il suo atteggiamento standard. Ha fatto lo stesso con il dl Sicurezza, imponendo un testo senza alcuna discussione. Ma sui rifiuti, che è un tema cardine per noi, daremo battaglia: la posizione ufficiale del Movimento è no alla costruzione di altri termovalorizzatori, che infatti non sono nel contratto di governo. La soluzione dovrà trovarla l’esecutivo, se la decisione arriverà in Parlamento, la fermeremo. La Lega utilizza uno schema ricorrente: agita lo spettro della crisi per imporre il provvedimento che vuole. Lo sta facendo con gli inceneritori in Campania, l’ha fatto con il dl sul dissesto idrogeologico, presentato dopo le calamità in Veneto, Trentino e Friuli, per sbancare i fiumi, a cui pure ci siamo opposti.

I termovalorizzatori servono?

Assolutamente no. Innanzitutto aumenteremo la raccolta differenziata, un obiettivo alla portata delle Regioni. Inoltre abbiamo già incardinato la legge per l’economia circolare che avevamo studiato nell’altra legislatura: abbiamo un quadro molto chiaro di come convertire la produzione in green economy coinvolgendo i ministeri dell’Ambiente, il Mise e il Mit. Lo scopo è impedire che lo scarto diventi rifiuto ma materia prima seconda da riutilizzare. Ad esempio i fanghi non devono arrivare ad avere un codice Cer, come si fa con i rifiuti, devono essere utilizzati come fertilizzanti in modo sicuro per l’ambiente e la salute. In Commissione abbiamo avuto incontri proficui con le categorie interessate, inclusi gli industriali, da cui sono venute molte indicazioni importanti. Del resto sono le stesse norme europee che spingono in questa direzione, non innovare significa continuare a subire le procedure di infrazione.

I termovalorizzatori sono un affare per le imprese solo grazie ai Cip6

Si tratta di incentivi che lo Stato eroga per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e assimilate. Uno dei cavalli di battaglia del Movimento è il taglio alle accise che vanno a finanziare le produzioni inquinanti, come appunto gli inceneritori. Ma è ovvio che si tratta di sistemi economici che non si possono spegnere in un colpo solo. È necessario fare un piano a tre anni, a partire dal 2019, per la conversione del settore, un settore molto caro a Matteo Salvini perché concentrato al Centro-nord. Siamo consapevoli di avere un socio diverso da noi, i 5S metteranno l’asticella molto alta, la Lega molto bassa, si dovrà quindi lavorare per arrivare a una sintesi. Quello che non si può più fare è dire: questo provvedimento è mio e non si tocca e questo provvedimento è tuo e fai come vuoi.