Criminalizzare – con fake news su spaccio di stupefacenti, intimidazioni violente, di mafiosità – e punire – con cani anti-droga e arresti per spaccio. Le accuse di «traffico di droga» sono state però smentite dalla questura che ha escluso anche «atteggiamenti violenti e intimidatori da parte di una «minoranza» di studenti denunciati dalla «reggente» Carla Alfieri, preside del Virgilio, da tre mesi a via Giulia. Una minoranza che tanto minore non è: alle ultime elezioni, su 1300 aventi diritto, il «collettivo» al centro della bufera ha preso oltre il 96% dei voti. Questo il bilancio dell’ultima, delirante, settimana in una delle scuole più note della Capitale.

TUTTO È PARTITO, racconta Emanuele Tirello del collettivo auto-organizzato del Virgilio, da un’occupazione all’indomani del crollo di un solaio nella scuola progettata da Marcello Piacentini sulla base di un edificio nobile seicentesco. Gli studenti hanno protestato anche contro la situazione disastrosa dell’edilizia scolastica a Roma, e in Italia. Risultato: tutto, tranne il solaio, è rimasto come prima. Per Legambiente, a questo ritmo, occorreranno 150 anni per ristrutturare gli edifici della Capitale. Anche per questo Roma è chiamata la «città eterna». Un mese dopo, a freddo, l’attacco giornalistico (su Il Messaggero e Il Corriere della Sera) agli studenti: l’occupazione per denunciare lo stato dell’edilizia scolastica è stata rovesciata in un polpettone di notizie false che ha scatenato i fantasmi dei reazionari di turno: dal «Sessantotto» a «mafia capitale», fino a un presunto video-hard ripreso durante l’occupazione, anch’esso smentito. «Ci sono più idee sulle ragioni di questi attacchi: c’è chi pensa che sia un modo di normalizzare una scuola forte politicamente e scomoda – aggiunge Tirello – E chi pensa che sia un modo per svuotarla di iscrizioni, chiuderla e farci una speculazione edilizia».

«Ipotesi incredibile che non è stata mai presa in considerazione nemmeno in scuole nelle zone di mafia e camorra in cui si sono verificati casi accertati di criminalità o di violenze gravi – hanno scritto i rappresentati dei genitori Roberto Caracciolo, Valentina Casavola, Franca Morreale e il presidente del consiglio di istituto Daniela Buongiorno – Nessuno nega che al Virgilio, come in altre scuole, ci siano problemi disciplinari, ma altro è parlare di criminalità e cultura mafiosa». Per la cronaca, a parlare di «mafia» è stata la preside Alfano. È anche possibile che si sia scelto il Virgilio per fare una campagna contro il protagonismo degli studenti che si attivano contro la «Buona Scuola» o l’emergenza-sicurezza e dare una «lezione» a tutti gli altri, in Italia. Due anni fa, in occasione di un’occupazione di 15 giorni contro la riforma renziana, accadde il finimondo, persino l’arresto di uno studente per spaccio di una canna di hashish nel cortile della scuola, davanti ai suoi coetanei.

DOPO GIORNI DI CAMPAGNA allarmistica, l’istituto è militarizzato. Ieri i genitori e gli studenti si sono trovati davanti alla scena di uno studente, appena maggiorenne, che è stato caricato su una volante perché trovato in possesso di una «modica» quantità di hashish, I carabinieri con le unità cinofile hanno controllato una ventina di studenti, che però non sono stati trovati in possesso di «droga».

SUL SITO liceovirgilioroma.eu la comunità scolastica racconta l’indignazione per gli attacchi diffamatori condotti da editorialisti, corsivisti e «esperti» della polizia morale. Ancora ieriiRusconi dell’associazione nazionale presidi parlava di un «Virgilio d’eccellenza e un Virgilio underground». Si moltiplicano gli inviti alla preside, ieri assente a un incontro con Rusconi e la delegata all’edilizia Zotti – a riportare i problemi dentro la scuola, evitando la gogna fuori, in un’«esposizione mediatica lesiva» di tutta la comunità. «Le criticità della crescita adolescenziale sono comuni a tutte le scuole e sono sempre state affrontare all’interno dell’Istituto nell’ottica della cultura della prevenzione e non della costrizione» hanno ribadito i docenti in un comunicato inedito per la storia della scuola. «Al Virgilio convivono alunni di diversa estrazione sociale e culturale» hanno aggiunto. La precisazione, non casuale, è contro l’accusa che colpisce la scuola: accogliere i «radical chic» di sinistra.

DOMANI, a piazza della Moretta, in pieno centro e a due passi da Via Giulia, gli studenti hanno organizzato un’assemblea aperta a genitori e docenti, dalle 14,30. «Vogliamo confrontarci con loro – aggiunge Tirello – per capirci qualcosa in più su questo attacco mediatico».