Ieri un tribunale di Jodhpur, Stato del Rajasthan, ha condannato all’ergastolo il santone hindu Asaram Bapu, colpevole di aver stuprato un’adepta minorenne nell’agosto 2013. La sentenza, per timore di proteste violente dei fedeli del guru, è stata letta dai giudici all’interno del carcere di Jodhpur, dove Asaram Bapu è detenuto dal settembre 2013.

Asaram Bapu, 77 anni, gode di un nutrito seguito di fedeli in India e all’estero: secondo quanto si legge sul sito internet del santone, «Bapuji» vanta oltre 400 ashram in tutto il mondo, dove i suoi adepti insegnano yoga e meditazione a decine di milioni di fedeli sparsi tra India, Regno unito, Canada e Stati uniti.

Secondo la ricostruzione del crimine presentata alla corte dai legali dei parenti della vittima, entrambi fedeli di Asaram Bapu «da oltre un decennio», la notte del 14 agosto 2013 Asaram Bapu aveva richiesto di visitare la ragazza 16enne – già nel suo ashram di Jodhpur per seguire «lezioni di carattere spirituale» – per accertarsi non fosse «sotto l’influenza di una qualche entità fantasma soprannaturale». Condotta nelle stanze del guru, la ragazza è stata violentata mentre i genitori, fuori dalla porta, recitavano mantra della pratica spirituale insegnata negli ashram di Asaram Bapu.

Nonostante il guru avesse minacciato di morte la ragazza se avesse confidato quanto successo, la vittima ha immediatamente denunciato la violenza alla famiglia. Denunciato alle autorità, Bapu è stato arrestato nel settembre 2013.

Bapu, che come numerosi santoni godeva di grande notorietà e rispetto tra le élite politiche indiane, è salito agli onori della cronaca internazionale per una dichiarazione rilasciata nel gennaio 2013, poche settimane dopo la violenza di gruppo e omicidio a New Delhi della studentessa Jyoti Singh, caso noto alle cronache come «lo stupro di Delhi».

Secondo Bapu, per risparmiarsi la violenza sessuale la vittima avrebbe dovuto «chiamare i colpevoli “fratelli” e implorarli di smettere. Ciò avrebbe potuto salvarle la vita e la dignità? Può una sola mano applaudire? Non credo proprio».

Bapu, «sconvolto e deluso durante la lettura della sentenza», è indagato anche per corruzione, contraffazione di denaro e per un altro caso di violenza sessuale consumata nella città di Surat, in Gujarat, tra il 2002 e il 2004. Durante le indagini per i fatti di Surat e Jodhpur almeno nove testimoni della difesa sono stati oggetto di «attacchi» da parte dei fedeli del guru. Tre di loro, nel frattempo, sono deceduti.

Il legale della famiglia della vittima, a sentenza pronunciata, ha dichiarato ai giornalisti presenti fuori dal carcere di Jodhpur: «Anche oggi i miei clienti temono per la propria incolumità. Negli ultimi anni la loro ricerca di giustizia è stata costellata da immensi sforzi e pericoli». I legali di Bapu e di due dei suoi aiutanti, condannati a 20 anni per favoreggiamento, faranno ricorso al secondo grado di giudizio.