Voce acuta virata al falsetto, testi ironici spesso ai confini del demenziale, Alberto Fortis tra il finire dei ’70 e per metà anni 80 ha saputo rappresentare un archetipo di cantautore capace di mescolare melodie a soul e rock di matrice americana. Alberto Fortis per celebrare i 39 anni dall’uscita dell’omonimo lavoro d’esordio, lo rivisita in un doppio album caratterizzato da una performance live – nel primo disco – pianoforte e voce in studio, con la partecipazione di alcuni musicisti tra i quali Amedeo Bianchi, Joe Damiani, Mauro Ottolini. Non mancano ovviamente Milano e Vincenzo, invettive contro un celebre discografico per promesse disattese, e l’ironica (e un po’ travisata) A voi romani, contro gli abitanti della capitale.Nel secondo disco sperimenta con tre inediti, tre live e tre nuove versioni di hit, Milano e Vincenzo viene rivestita di elettronica e con un inciso rap. Una carriera fra alti e bassi dove non è mai mancata la voglia di rimettersi in gioco, magari attraverso produzioni non sempre centrate, come ammette lui stesso: «Non siamo nati per stupire, siamo nati per essere noi stessi nel modo più autentico possibile, e in questo lavoro è questo che sono».