Ultime ore prima del vertice straordinario di lunedì Ue-Turchia sulla crisi migratoria. Le proposte più o meno sono tutte sul tavolo per salvare quello che i rapporti preliminari della Commissione europea definiscono «architrave dell’Unione europea» – lo spazio Schengen di libera circolazione interna alla Ue – e gli ultimi ritocchi dietro le quinte sono affidati alla cena di lavoro, domenica sera a Berlino, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro turco Ahmet Davutoglu.

Tra le ricette in preparazione spicca quella affidata alla stampa in forma di lettera al vice presidente della Commissione Frans Timmermans e al commissario alle Migrazioni Dmitri Avramopolulos a doppia firma Angelino Alfano e Thomas de Maizière, ministri degli Interni di Italia e Germania.

Una strana lettera, consegnata al quotidiano di Monaco Sueddeutsche Zeitung di sabato. La lettera di Alfano e del collega della Cdu, chiede che il meccanismo di registrazione delle identità sia condotto con il contributo fondamentale oltre che dell’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex anche dell’Ufficio europeo per i rifugiatio (Easo), che, con fondi e staff debitamente potenziati, dovrebbe assumere il ruolo di «vera agenzia europea» mentre lo screening delle richieste d’asilo in Europa dovrebbe poter iniziare nei paesi d’origine o di transito, incluso quindi in Turchia.

Infine, continua il duo Alfano-de Maizière, oltre alle quote di asilanten da ripartire tra i 28 paesi membri, dovrebbe essere compilata una lista ufficiale Ue di paesi terzi considerati «sicuri» per attivare un «meccanismo coordinato di rimpatri», sottinteso di «migranti economici».

Mentre la prima proposta, potenziare l’Easo, è anche della commissione europarlamentare sulle Libertà, la giustizia e i diritti umani (Libe), molto ambigue sono le altre due sul piano della rispondenza al diritto internazionale per i rifugiati.

I due ministri invitano anche la Ue a una «ambiziosa riforma delle regole di Dublino», quelle che prevedono attualmente che il profugo chieda asilo nel primo paese Ue in cui mette piede, ma su questa questione, fondamentale per i paesi d’ingresso come Grecia e Italia, i documenti preparatori della Commissione per il vertice di domani vanno completamente nella direzione opposta, richiamando invece alla «piena applicazione di Dublino», pur segnalando la «piena responsabilità degli Stati membri» nell’aiuto alla Grecia sia per le quote di rifugiati sia per i costi dei respingimenti.

Il commissario Günther Oettinger lancia la prospettiva di raddoppiare da 3 a 7 i miliardi da dare alla Turchia per arginare i flussi di profughi nel suo territorio oltre il 2017.

E Erdogan ufficializza il progetto di utilizzarli per creare una città-lavoro di 4.500 chilometri quadrati, utile per la sua idea di zone-cuscinetto al confine, in funzione anti-curdi.