Grande sollievo a Vienna all’indomani del voto: «Disdetto il miracolo azzurro» titolava ieri il quotidiano Kurier, «disdetta la rivoluzione d’ottobre» die Presse, quella annunciata da H.C. Strache il leader della destra razzista. Era convinto di poter espugnare la storica fortezza rossa della capitale austriaca, ultima peraltro del paese.

Spavento e gelo alle 17 di domenica a urne già chiuse nel grande Festsaal del municipio dove si seguono i risultati: gli exit poll confermano le previsioni più fosche dei sondaggi, un testa a testa tra partito socialdemocratico (Spoe) e la Fpoe dati entrambi intorno al 35%. Non è andata così. I socialdemocratici del sindaco Michael Haeupl confermato in carica sono usciti nettamente vincenti, col 39,5%, mentre la Fpoe è salita «solo» al 31% risultato certo sempre spaventoso, ma la possibile catastrofe è stata ampiamente sventata. «Ci candidiamo per cacciare il diavolo rosso dall’inferno del municipio, per rendere visibile il cielo azzurro (il loro colore nda)».

Gli è andato male. Vincente al duello la Spoe, pur avendo perso un 5% dei voti rispetto al 2010, ma i sondaggi prevedevano perdite assai maggiori, come quelle già avvenute a catena quest’anno a Salisburgo, Alta Austria e Burgenland. A livello nazionale i sondaggi danno la Spoe del cancelliere Werner Faymann superata dalla Fpoe, in cima a tutti, grazie anche all’impopolarità della coalizione di governo con i popolari (Oevp), sofferta e immobile. Ed è proprio la differenza di posizione espressa a Vienna che ha pagato, come tutti i commenti mettono in rilievo: Qui la Spoe ha tenuto un profilo ben identificabile e preciso, una linea offensiva, netta e decisa a favore dell’accoglienza dei rifugiati senza nulla concedere alla retorica xenofoba. «Forse abbiamo fatto anche degli errori – ha commentato Haeupl in merito alla crescita di voti della Fpoe – trattandola nel periodo precedente alla campagna elettorale in modo non sufficientemente chiaro e aggressivo». Nel confinante Burgenland, altro che antitesi a Strache come si concepisce il sindaco di Vienna, mesi fa la Spoe ha formato una coalizione con la Fpoe, per rimanere alla guida della regione.

Domenica anche la scommessa della coalizione, non scontata è uscita vincente, premiando quella in carica. I Verdi della vicesindaca Maria Vassilakou, nativa di Atene, hanno sostanzialmente tenuto, col 11,6% sono il terzo partito, perdendo però l’1%, «perché molti dei nostri elettori per paura di una vittoria di Strache hanno votato Spoe», dato confermato anche dai flussi elettorali.

Critico invece Klaus Werner Lobo, responsabile cultura dei Verdi stavolta non ricandidato. «Evidentemente non ha tanto successo fare una campagna elettorale con slogan senza contenuti imitando una politica mainstream post-democratica. I Verdi la devono ripensare». Insieme Socialdemocratici e Verdi raggiungono una comoda maggioranza di 54 seggi su 100, mostrando che la cultura dell’accoglienza e dell’aiuto concreto manifestati dalla società civile non è minoranza. Per il 56% dei viennesi il tema «asilo» è stato decisivo per la scelta del voto, tra gli elettori della Fpoe valeva per il 69% secondo l’Istituto public opinions strategies. Il partito popolare, la Oevp, partito di governo, nella capitale è finito al quarto posto, dietro i Verdi, col solo 9,2% dei voti.

Nuovi arrivati i Neos, col 6,2%, nati da una costola meno conservatrice dei popolari, argomenti prinicipali meno burocrazia e costi, trasparenza e lotta alla corruzione. Mentre i Verdi spingono per una riedizione della coalizione rosso verde, Haeupl ha preso tempo, sulla carta ci sarebbero anche i numeri per una coalizione con i popolari, ipotesi però molto improbabile. (Da molto consensuale e proficua al primo tempo, su reddito di cittadinanza più alto, scuole a tempo pieno, tessera annuale dei mezzi pubblici abbassata …, al secondo tempo la coalizione rosso verde è diventata molto litigiosa).

Più alto stavolta il numero dei votanti, al 74% spinti alle urne dalla paura di svegliarsi con Strache sindaco. Due quartieri popolari ex roccaforti rosse sono diventati azzurri: Floridsdorf, quartiere popoloso ha votato Fpoe al 41,88%. Il partito di Strache ha rivinto anche in alcuni blocchi del Heinz-Nittelhof, una delle case comunali modello costruite negli anni 80: piscina sul tetto, sauna, sale fitness, stanze gioco per i bambini, spazi verdi, terrazzi…Frutto della politica socialdemocratica storicamente legata alla costruzione di case comunali finisce che i suoi abitanti votano Fpoe.

Il motivo? Donne che si fanno il bagno vestite, lo sporco buttato per terra …un lungo elenco di problemi di convivenza quotidiana con gli immigrati nel condominio. Un caso lampante di sciovinismo del welfare come lo chiamano i sociologi riscontrabile dove esiste un forte stato sociale? Forse. Altro motivo per la perdita di consenso nei quartieri popolari è il peggioramento delle condizioni di vita e conseguente paura di discesa sociale: la disoccupazione a Vienna è salita al 12,9%, molto più alta della media austriaca -anche per la forte crescita di popolazione e afflusso di pendolari- i costi aumentati, salari scesi: «effetti della crisi ecomica, non dei rifugiati» ha risposto agli elettori perduti Haeupl. L’esponente di maggior peso nella Spoe su scala nazionale ha annunciato cambiamenti di linea politica che dovrebbero rafforzare il profilo sociale: «L’esito del voto per me non è una delega per continuare come prima».