Vienna continua ad assicurare di non voler provocare strappi con Roma ma intanto, passo dopo passo, il progetto che potrebbe consentire ai sudtirolesi di chiedere anche il passaporto austriaco, oltre a quello italiano, va avanti.

L’ultimo passaggio del governo guidato dal popolare Sebastian Kurz l’ha annunciato ieri il quotidiano di Innsbruck Tiroler Tagszeitung, secondo il quale presto dovrebbe essere presentata una bozza di disegno di legge destinato ad aprire la strada alla doppia cittadinanza. Un apposito gruppo di lavoro starebbe mettendo a punto gli ultimi dettagli anche tenendo conto di quanto sarebbe stato stabilito nel corso di alcuni avuti nelle scorse settimane a Roma con esperti italiani, in modo da poter presentare il ddl il prossimo 7 settembre.

La possibilità di concedere la doppia cittadinanza ai circa 350 mila italiani che compongono la comunità di lingua tedesca e ladina dell’Alto Adige è uno dei punti del programma della coalizione tra il partito popolare di Kurz e l’estrema destra del Fpoe guidata da Heinz Christian Strache. Quando venne annunciata a dicembre, al momento dell’insediamento del nuovo governo, la proposta provocò subito la reazione di palazzo Chigi dove allora sedeva Paolo Gentiloni, tanto da spingere Kurz a una repentina retromarcia. Oggi però le cose sembrano essere decisamente cambiate. A governare l’Italia c’è una coalizione di cui fa parte la Lega, alleata dell’esecutivo austriaco con il quale condivide le battaglie sovraniste e dalla quale, però, ieri non si sono avute reazioni all’annuncio dell’imminente iniziativa di Vienna. Che invece preoccupa, e non poco, il Quirinale. In passato Mattarella ha infatti più volte sottolineato come lo statuto di autonomia che governa l’Alto Adige sia da considerare «un modello di civiltà» valido ancora oggi e quindi da preservare.

Tutt’altre parole rispetto a quelle pronunciate durate la campagna elettorale da Matteo Salvini a Bolzano, quando affermò che è «meglio il doppio passaporto che lo ius soli». Più di recente, e più seriamente, qualche settimana fa il segretario della Lega Trentino, Mirko Bisetti, ha lasciato intendere la possibilità di un’intesa: «Siamo disposti a parlarne a condizione che la delicata questione del doppio passaporto venga risolta assieme da Roma, Vienna e Bolzano nel modo più armonioso possibile», ha detto. Esattamente quello che starebbe avvenendo nel silenzio generale.