Se un tempo chiedevi a un bambino piccolo che cosa voleva fare da grande, quello ti rispondeva il cow-boy, il pompiere, l’astronauta, il calciatore… in certe zone erano molto gettonati anche il grande spacciatore o il boss della camorra vincente. Poi, con la prima ondata di Covid 19 tutto è cambiato, e in testa alla classifica dei più amati dai piccini sono saltati i virologi. Superstar che parlavano come avessero la palla di vetro: l’oracolo di Delfi? ma va! vuoi mettere col Burioni di Fazio? La Sibilla Cumana? una vecchia capèra, meglio l’Ilaria Capua sulla 7; Nostradamus? a predire il futuro non vale un mignolo del Crisanti!

Ma come accade a tutte le stelle, anche per i virologi arriva tra capo e collo il viale del tramonto, e con la seconda ondata, da ben pagati consigliori di politici e giornalisti, cadono d’un botto in disgrazia: a partire dal succitato Crisanti a cui, stravinte le elezioni, l’ingrato Zaia dà un calcio nel sedere, a Zangrillo che se lo stalliere Mangano era ancora vivo il Cavaliere glielo mandava sotto casa, al tremolante Galli che la Gruber ora in quarantena, va dicendo che porta sfiga. Eppure, come per i mercanti d’armi che finché c’è guerra c’è speranza, per i virologi finché c’è virus c’è Speranza. Che li protegge. Sbarazzarsi fisicamente di loro quindi non è ancora possibile, ma i più sovraesposti tra loro devono, giocoforza, fare un passo indietro a favore delle seconde file.

Allora ecco far capolino una nuova, sconosciuta leva di virologi, non più burattinai dei politici, ma stavolta buratti nelle loro mani. Come il dottor Alfio Tuosto della Asl 17 di Fuorigrotta scagliato da De Magistris contro De Luca per accusare la Regione di lassismo, mentre De Luca gli manda a palazzo San Giacomo il fidato dottor Catello Fierro per dargli del lassativo. E mentre Conte ne cerca uno tutto suo, l‘oscuro virologo Staserèni al soldo di Renzi propone di vaccinare il malfermo governo con un suo rimpasto sperimentale. A sua volta tormentato dal pingue Calenda, Zingaretti mette in campo tal dottor Montalbani, un medico di famiglia che consiglia di accorpare le primarie alle chilometriche file per i tamponi. In quanto all’opposizione, c’è corsa al virologo pure tra gli ex-negazionisti che hanno finalmente abolito la stretta di mano e ora, su indicazione del virologo dalla Meloni, il professor Salvio Romano, bocciano come effemminati i cin-cin di gomiti e come moltiplicatori di germi e batteri i saluti a pugno chiuso. Più salutare, salutare a braccio teso. Soprattutto se passi sotto Casa Pound.