Chi si fosse avventurato nella chiesa di San Romano a Lucca nei giorni scorsi potrebbe essere rimasto «virtualmente» colpito. Sotto cristincroce e madonne con santi vari si sono infatti sfidati giocatori di videogame provenienti da tutto il mondo, con in palio diverse migliaia di euro, davanti a un pubblico che poteva seguire su maxischermi e su comode poltroncine plaudendo con i tubi di plastica per il miglior sparatutto.

E non è stato l’unico caso, moltissime chiese (sconsacrate) di Lucca sono diventate teatro di incontri a base di fumetti, cinema, mostre e iniziative che hanno celebrato in oltre 90 location la nuova edizione di Lucca Comics & Games. 240mila biglietti staccati, almeno altrettante presenze senza biglietto, in una grande festa che non è stata record assoluto solo perché ci si è messo Giove Pluvio a fare i dispetti.

Tutti gli incontri di rilievo sono andati esauriti, da quello con Robert Kirkman (il creatore della saga a fumetti The Walking Dead) a quello di Zerocalcalcare, Gipi, Leo Ortolani, senza contare l’entusiasmo di Netflix sbarcata per la prima volta nell’area Movie con i giovani interpreti di Stranger Things (basiti dal fascino della città cinta dalle mura e dalla manifestazione) e Aaron Harberts, il produttore di Star Trek Discovery, e ancora Gabriele Salvatores e il suo Ragazzo invisibile seconda generazione, Luca Miniero, Enzo D’Alò, e moltissimi altri.

Ma il dato più impressionante dell’iniziativa rimangono loro, i cosplayer, le decine di migliaia di giovani, e non solo, agghindati come i loro eroi di serie tv, film e comics.
Ecco allora un’intera famigliola lei principessa Leila, lui Luke Skywalker e sul passeggino Yoda, mentre gli steampunk fanno bella mostra con i loro abbigliamenti stravaganti ma fascinosi, poi troppe ragazzine «manghizzate» con capelli di ogni colore, gente sui trampoli, morti con falce in bella mostra e zombie scatenati, ci sono stati anche confronti di battaglie simulate di guerrieri medievali che hanno coinvolto una gran quantità di gente.

E ancora Mario in tutte le varianti, comprese quelle dei negozianti (felici) che hanno anche saputo rispolverare i Blues Brothers o i Ghostbusters. Sono i cosplayer la vera anima di Lucca, rivestita con abiti spesso rimediati o fatti fare da qualche zia, più belli di quelli acquistati in rete.