Beh, quando incontrate per le strade della vostra città un Pac-Man gigante pronto a mangiarvi o una squadra di Space Invaders pronta a pixelarvi a quadrettoni, diciamo che, malgrado ogni effetto nostalgia anni ’80, non è una cosa propria simpatica. L’idea di questo buffo, divertente, sicuramente originale Pixels diretto da Chris Columbus, scritto da Tim Herlihy e Timothy Dowling, prodotto e fortemente voluto dal suo protagonista Adam Sandler, è proprio quella di una invasione aliena che usa i vecchi giochi dell’infanzia dei trenta-quarantenni, Pac-Man, Tetris, Space Invaders, Donkey Kong, sperduti nelle sale giochi degli anni ’80, come war toys giganti e minacciosi.

Solo i nerd ammuffiti, campioni del tempo, si scopre ben presto, possono battere gli alieni a questi giochi e salvare il Pianeta Terra. Anche se il film in America è stato pixelato perfino da Ant –Man, cioè l’ultimo supereroe della Marvel e di certo non il più forte, gettando in profonda crisi Adam Sandler, questo Pixels, che è stato sviluppato partendo da un corto visto su Internet del francese Patrick Jean e che avrebbe dovuto in un primo tempo essere diretto dal più folle e moderno Seth Rogen, è un film che non può lasciare indifferenti i nostri piccoli Renzi o i nerd occhialuti post-veltroniani. Già vedere su grande schermo Adam Sandler e Peter Dinklage, l’eroe di Trono di spade, che giocano contro un Pac-Man gigante o che se la vedono con Donkey Kong su un’astronave aliena è un bello spettacolo.

Pixels poteva essere una pastrocchione con una storia assurda, esseri alieni recuperano un vecchio vhs lanciato dalla Nasa nel 1982 che mostrava i giochi pixelati del tempo e li ricostruiscono come giochi di guerra per sfidare i terrestri, chi vince si pappa il vecchio pianeta, ma riesce invece a essere un divertimento leggero e gradevole per tutti. Anche perché la sceneggiatura è piuttosto inventiva e Adam Sandler e tutto il suo cast, riescono a farci digerire con qualche battuta riuscita le situazioni più assurde. Del resto Chris Columbus, è sia il regista dei primi due Harry Potter sia lo sceneggiatore di due capolavori dei primi anni ’80 come Gremlins e Goonies e sa quindi come far funzionare la nostalgia con il film di avventure per ragazzi a grande budget (110 milioni di dollari).

E in Pixels riesce a mischiare di tutto, dalle apparizioni davvero notevoli di Serena Williams e Martha Stewart, le richiede Eddie Plant, il campione di Donkey Kong, cioè Peter Dinklage, come compenso per combattere gli alieni, a quella di Toru Iwatani, il vero creatore di Pac-Man nei panni di se stesso. Il film inizia nel 1982 con la gara tra ragazzini per il campionato mondiale di video giochi presentato addirittura da Dan Aykroyd. I ragazzini protagonisti della gara li ritroveremo 40 anni dopo notevolmenti cambiati.
Il grosso Will Cooper, pazzo di Chewbecca, cioè Kevin James, è diventato addirittura il Presidente degli Stati uniti, Eddie Plant, è finito in galera per tasse non pagate e truffe varie, mentre Sam Brenner, cioè Sandler, è rimasto il nerd che era e sistema televisori e il suo amico Ludlow, Josh Gad, insegue vecchie trame complottistiche per risolvere l’omicidio di Dallas. Quando gli alieni attaccano la terra e riducono tutto quello che trovano in pixels, il Presidente, detto Big Man, chiama il suo amico Sam Brenner per capirci qualcosa e presto entra nel team anche Ludlow, che ha una sua valida teoria. Gli alieni intendono sfidare i terrestri ai vecchi videogiochi del 1982 che hanno visto nel vhs inviato nello spazio dalla Nasa quarant’anni prima e hanno letto come una minaccia intergalattica. Perciò si forma una squadra di vecchi campioni, Sam Ludlow e Eddie Plant, recuperato dal carcere, per salvare il pianeta. Mettiamoci anche un bel tenente colonnello femmina, Michelle Monaghan, appena mollata dal marito, due burberi ufficiali come Brain Cox e Sean Bean che non si fidano affatto di lasciare la guerra ai nerd. Il modello è tra Ghostbusters e Mars Attack, e Chris Columbus, anche se non è Tim Burton, sa come manovrare la materia. Divertente, allegro e pieno di vita.