È cominciato il dibattito al Bundestag per cancellare il termine «razza» (rasse) dall’articolo 3 della Legge Fondamentale, equivalente della Costituzione. Ieri la prima delle cinque sedute dedicate ai nuovi provvedimenti contro il razzismo e l’estremismo di destra (che prevedono in totale 89 norme) per trovare il modo di abolire la parola pur mantenendo invariato il diritto a non essere discriminati previsto dalla Carta.

Le bozze presentate dai Gruppi parlamentari – a eccezione dei deputati di Alternative für Deutschland contrari alla revisione – vertono soprattutto sulla sostituzione del comma che sancisce come nessuno possa essere discriminato «a causa della propria razza» con l’avverbio «razzialmente» (rassistisch). Con i Verdi (insieme alla Linke tra i promotori dell’abolizione) che suggeriscono anche di esplicitare la garanzia istituzionale «contro qualunque violazione della pari dignità di tutti gli esseri umani».

Democristiani e socialdemocratici in linea di principio sono d’accordo, anche se preoccupati del rischio che la riformulazione possa involontariamente «abbassare il livello di protezione attuale della Legge Fondamentale».

In ogni caso, ieri è passato il principio secondo cui «c’è il razzismo ma nessuna razza» come spiega Gökay Akbulut, deputata della Linke, ricordando che «già altri Paesi hanno espulso il termine razza dalla legislazione nazionale».

Per la parlamentare della Sinistra, inoltre, è necessario introdurre il corollario che sancisca: «Lo Stato assicura efficace protezione contro la discriminazione, promuovendo l’applicazione del suo divieto e impegnandosi a eliminare gli svantaggi esistenti». Il voto per riscrivere l’articolo 3 è atteso per la settimana prossima.