«Lo so, continuerete a ripetermi che è francese, ma in realtà ha una doppia cittadinanza, è prima di tutto cittadino di un paese arabo (Algeria). Come non notare che il fondamentalismo islamico non cresce nei prati della Normandia. Si tratta di un prodotto d’ importazione che non abbiamo certo inventato noi. Se il Front National fosse al potere, quest’uomo avrebbe già perso la cittadinanza francese. E, visto come sono andate le cose, probabilmente in molti ci darebbero ragione ora». Marine Le Pen cerca di cavalcare l’ emozione suscitata in Francia dall’arresto di Mehdi Nemmouche. A poche ore dall’ arresto del giovane, avvenuto a Marsiglia, la leader dell’estrema destra francese è intervenuta a France Info per spiegare come le norme proposte dal suo partito, la perdita della cittadinanza francese per i malviventi recidivisti, avrebbero potuto, parole sue, «evitare il peggio». Quella di Le Pen è in realtà una provocazione, visto che tutte le informazioni fin qui disponibili, dicono che Nemmouche è in realtà un cittadino francese al 100%.

Ma Le Pen, reduce da una clamorosa affermazione alle europee, non vuole sentire ragioni: «Il punto è che solo lo stop all’immigrazione di massa può fermare la crescita del fondamentalismo islamico nel nostro paese». Del resto, nella sua autobiografia, A contre flots, Marine Le Pen aveva citato proprio il caso di Roubaix come un simbolo dell’ «emergenza sul suolo francese di una Nazione musulmana».

Lì, «un intero quartiere è costretto a vivere in base alla religione di alcuni, non c’ è più nessuna macelleria che non sia halal (musulmana). Una minoranza detta legge a tutti. Potrà non piacere, ma è la verità».