Le indicazioni stradali in Italia non sempre sono precise e la provincia di Viterbo non fa eccezione. Trovandomi a dover raggiungere un paesotto, devo affidarmi alle indicazioni del navigatore. «Percorrere la circonvallazione Gi Almirante …» dice perentoria e atona la voce femminile. Come?!?! al boja Almirante, al rastrellatore capo di bambini ebrei e ragazzi partigiani è dedicata una strada?!?! Al capo di quel partito fascista che ha votato contro la Costituzione democratica e che ha fornito tanti adepti al terrorismo stragista più sanguinario d’Europa? È mai possibile? Sobbalzo, ma subito riprendo il controllo: sono pur sempre alla guida di un veicolo. E’ possibile, sì, in questa Italietta affetta da Alzheimer progressivo.

Nel 2014 la Provincia di Latina (città fondata col nome di Littoria durante il fascismo) decise di dedicargli una rotonda a Borgo Sabotino; su casa.it si trova una offerta di vendita di villetta a schiera in via Giorgio Almirante a Frignano (Caserta). Ma digitando su Google «Via Giorgio Almirante» si apre una tendina che indica che ce ne sono parecchie: a Lecce, Trani, Civitavecchia Marche, Montesilvano (Pescara), Foggia, Trieste, Pescantina (Verona), Sestu (Cagliari), Ragusa. E chissà quante altre. Il sindaco di Affile (Roma) è stato condannato per apologia di fascismo, ma il Mausoleo dedicato al criminale di guerra Graziani è ancora lì. Giovedì il Consiglio comunale della Capitale della Repubblica italiana nata dalla Resistenza vota una mozione per titolare una strada al capo indiscusso del fascismo del dopoguerra, fregandosene del dettato e dello spirito della Costituzione. Già, ormai siamo tutti né di destra né di sinistra.