Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge anti corruzione. Il ministro dell’interno Salvini, che alla vigilia aveva espresso delle riserve sul provvedimento che è una bandiera dei 5 Stelle, non ha partecipato alla riunione. «Ma si è giustificato, o pensate che sia favorevole alla corruzione?», ha poi pensato di poter scherzare il premier Conte. Il ministro della giustizia Bonafede ha detto che è confermato come da anticipazioni il Daspo a vita, cioè il divieto, a trattare con la pubblica amministrazione per i condannati per corruzione a pene superiori a due anni. Le preoccupazioni costituzionali di Conte hanno prodotto però la possibilità di cancellare il Daspo con la riabilitazione, ma dopo 15 anni. Ci sarà l’agente sotto copertura e l’incentivo al «pentimento» dei corrotti e dei corruttori. La novità è una norma per la trasparenza dei finanziamenti privati ai partiti (che già c’è) e alle fondazioni legate ai partiti. Ai tanti dubbi sull’efficacia di queste nuove norme, Bonafede ha annunciato che entro la fine dell’anno sarà presentata anche una legge per lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Lega permettendo.