La benedizione europea alla posizione oltranzista di Francia, Germania e Spagna è stata ribadita ieri: la portavoce della Commissione per gli Affari Esteri, Maja Kocijancic, ha detto che non ci sono «differenze» né «incompatibilità» tra la posizione dei 28 membri dell’Unione europea e quella definita lo scorso fine settimana da Macron, Merkel e Sanchez.

«La Ue è unita sulla questione», ha ribadito la portavoce di Federica Mogherini che da parte sua si era già espressa sabato dopo il lancio dell’ultimatum di otto giorni al governo Maduro: elezioni subito o i tre leader – e quindi anche la Ue – riconosceranno presidente Guaidó, definito dal premier spagnolo Sanchez «la massima rappresentazione dell’Assemblea nazionale» e «la persona che deve gestire la transizione fino a elezioni libere».

Di Venezuela i ministri degli esteri dei paesi Ue discuteranno in maniera informale giovedì a Bucarest, fa sapere Mogherini. Ieri intanto dopo una riunione di coordinamento a Bruxelles dei membri europei nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’Alto rappresentante agli Esteri ha annunciato «ulteriori iniziative, anche sul riconoscimento della leadership del paese» nel caso di mancato rispetto dell’ultimatum. Sanzioni, probabilmente.