Monica Chittò è sindaca di Sesto San Giovanni, sostiene la lotta dei lavoratori fin dall’annuncio dei licenziamenti.

Sindaca, a che punto è la trattativa?

Il tavolo è stato riconvocato nei prossimi giorni. Il Governo ha dato mandato a General Eletric di trovare un advisor esterno che si occupi della riqualificazione del sito produttivo, ovvero devono trovare un compratore che gli subentri. Non possono pensare di poter chiudere e andarsene semplicemente.

Come procede la vertenza?

Il Governo è molto determinato a inchiodare la proprietà alle responsabilità economiche e sociali che ha. Una grande multinazionale che ha messo sul tavolo un piano industriale europeo deve trovare soluzioni adeguate quando impone licenziamenti di questo tipo. Per giunta le parti sindacali si sono messe a disposizione, tutti facciamo fronte comune. A fronte di questo l’atteggiamento della General Electric è sconcertante: un muro di gomma condito da arroganza.

Lei si reca alla Alstom?

Ho trascorso con loro l’ultimo dell’anno, perché penso che questa assemblea permanente, che dura da duecento giorni, necessiti di solidarietà e attenzione. Loro sono bravissimi e hanno bisogno del nostro sostegno, così come quello dell’opinione pubblica italiana.

Perdoni la cattiveria: ma allora il Pd sa essere di sinistra, quando vuole.

Certo: sono del Pd e sono riuscita a unire i 45 sindaci. Perché è un luogo simbolico di come si muovono le multinazionali in Europa che, per giunta, prendono soldi da governo e regione.