Flash-mob ieri e oggi in preparazione della grande manifestazione di protesta di sabato. Alla vigilia dell’avvio del contestato congresso mondiale delle Famiglie, la città di Verona ha già iniziato a mobilitarsi.
Ieri le militanti del Circolo Pink e dell’Assemblea 17 dicembre hanno manifestato sulle scalinate del palazzo della Gran Guardia, che da domani a domenica ospiterà il XIII Congresso mondiale delle famiglie. «Disinfestiamo la città: da venerdì a domenica – hanno scandito le manifestanti – Verona sarà infestata da pericolosi germi infettivi, noi ci rifiutiamo di respirare quest’aria. Verona è malata da molti anni, infiltrata dal radicalismo di destra e dall’oscurantismo. Questo governo, con il supporto delle associazioni pro vita e dei gruppi di estrema destra, sta sistematicamente colpendo gli organi della democrazia del nostro paese: i diritti civili sono solo il primo obiettivo. Donne, gay, lesbiche, trans, migranti, chi non si adegua alla morale del tradizionalismo cristiano».
Oggi alle 11.30 alla Provincia di Verona (palazzo Capuleti) «All Out» organizza, insieme ad Arci e Arcigay, il flash mob in cui saranno consegnate alle istituzioni le oltre 141mila firme per richiedere il ritiro di tutti i patrocini al Congresso mondiale delle famiglie. «Oltre ad essere la sede di una delle istituzioni che hanno concesso il patrocinio al Congresso mondiale delle famiglie, questo luogo è anche altamente simbolico perché rappresenta l’emblema dell’inclusione. Di fianco a Palazzo Capuleti infatti si trovano la Tomba di Giulietta e il Museo degli Affreschi dove si celebrano le unioni civili. Durante il flash mob consegneremo dentro apposite scatole le firme di tutti i cittadini – italiani e stranieri – che hanno sostenuto la nostra campagna e spiegheremo il senso e il significato di ciascuna firma», annuncia Yuri Guaiana, Senior campaign manager di All Out.
Intanto aumento le adesioni al corteo di sabato che partirà da piazzale XXV aprile per arrivare alla stazione ferroviaria per la «marea transfemminista che inonderà Verona». Al corteo ha aderito anche la Cgil. «Il nostro slogan “La Libertà delle donne libera tutti” vuole riaffermare che esiste una società migliore che vede nella autodeterminazione e nella tutela delle differenze un valore per la nostra società e la democrazia», sottolinea la Cgil del Veneto. Anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini insieme a tutta la segreteria confederale e alla responsabile donne Susanna Camusso parteciperà al corteo. «È importante affermare la difesa della libertà delle persone e dei diritti civili, non ci può essere alcuna regressione rispetto alle conquiste fatte», ha sottolineato Landini.