Il mood sospeso dell’opener Cardos apre il sipario su un’opera che gronda vento, calore, poesia, ombre di musiche arabe, orme di epiche dolenti, realtà e metafora. Una parvenza di kora africana (La Nana), synth, violoncello, nella consueta babele di lingue e popoli mediterranei che ci restituisce una pluralità di voci. Percussioni e oud (Jinete), un madrigale remoto come una Björk rapita da un demone andaluso in Nijar(Sidra), acque che scorrono, scorrono, scorrono (A Federico): tutto si tiene nella chitarra sarda preparata, vero e proprio strumento-mondo che, con la voce, offre un altro lato dell’universo sempre in movimento di un musicista capace ogni volta di colpire nel segno. A nemmeno un anno di distanza da Rade l’artista gallurese, in Spagna da oltre un decennio e da poco trasferitosi a Valencia, si misura con un classico della letteratura iberica: Bodas de Sangre, di Federico García Lorca, ispirato a un fatto accaduto proprio nella cittadina andalusa di Nijar. Con Sketches Of Spain di Miles Davis e il flamenco contemporaneo come fari Angeli compone una vera e propria colonna sonora della tragedia e ci regala l’ennesimo disco prezioso.