Un giovane migrante è stato pestato a sangue da un branco di almeno cinque ragazzi. L’aggressione è avvenuta l’altro ieri nella tarda serata in pieno centro a Sassari, all’incrocio fra corso Cossiga e viale Berlinguer. Il giovane, un 22enne della Nuova Guinea arrivato in città come rifugiato, ha incrociato un gruppo di ragazzi e uno di loro gli ha sferrato una gomitata. «Perché fai questo?», gli ha chiesto sorpreso. «A casa mia faccio quello che voglio, se non ti sta bene tornatene a casa tua», gli ha risposto l’aggressore, assestandogli un pugno al volto. Poi il branco si è scagliato contro di lui massacrandolo di botte. Le urla di alcune ragazze hanno dato l’allarme. Un uomo che passava in corso Cossiga alla guida di un furgone si è fermato ed è intervenuto per evitare che il pestaggio continuasse. Sul posto sono quindi arrivati gli agenti della polizia locale e della Questura.

Il giovante migrante, che partecipa a un progetto di inclusione sociale curato da uno degli Sprar del territorio, subito dopo l’aggressione è stato soccorso dal 118 e portato con un’ambulanza all’ospedale Santissima Annunziata, dove gli è stata riscontrata una frattura scomposta del setto nasale. Finito il pestaggio, il branco è scappato via continuando a lanciare insulti contro il ragazzo straniero. Gli agenti della polizia locale hanno raccolto le testimonianze delle persone che hanno assistito all’aggressione e ci sarebbe già una pista: alcuni dei membri del branco sarebbero stati identificati. Gli agenti stanno confrontando il racconto del ragazzo pestato con quelli dei testimoni.

Le indagini hanno anche il supporto delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nella zona: le telecamere del liceo davanti al quale è avvenuto il pestaggio e quelle posizionate nei vicini giardini pubblici dove gli aggressori potrebbero essere passati dandosi alla fuga.

Ferme le reazioni di condanna. «Se gesti brutali come questo vanno condannati sempre, la motivazione razziale ne aumenta la gravità, offendendo ogni senso di civiltà, di pacifica convivenza e di umanità». Così il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru (Pd). «I violenti – aggiunge Pigliaru – vanno individuati, isolati, puniti. Chi concepisce e mette in atto azioni simili è un nemico delle nostre comunità. La Sardegna non è questo, i sardi non sono questo – dice il governatore – e sono certo che il biasimo sarà unanime».

L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, che ha la delega sui flussi migratori, sottolinea che «l’aggressione ai danni del giovane della Nuova Guinea, al quale esprimiamo solidarietà e vicinanza, induce a riflettere sui pregiudizi che producono fatti così gravi». «La Regione – assicura Spanu – è ancora più determinata a portare avanti i progetti finalizzati all’inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale come le attività di volontariato sociale, che è un eccezionale strumento di integrazione, e le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole per diffondere corrette informazioni sul fenomeno migratorio. Tutto questo nel solco dei valori di accoglienza che la Sardegna ha sempre messo in pratica». Di «aggressione razzista, meschina e ingiustificata, frutto di un clima che spaventa e che come istituzioni non possiamo certamente sottovalutare» parla il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau (Pd). Condanna netta anche da parte del coordinatore regionale di M5S Mario Puddu: «Abbiamo sempre condannato, e continueremo a farlo, ogni manifestazione violenta».