Clima teso, in Venezuela, dove le destre maggioritarie in parlamento cercano di cacciare dal governo il presidente Nicolas Maduro. E hanno stabilito tre percorsi possibili: manifestazioni di piazza, modifica della costituzione per accorciare il mandato presidenziale e referendum revocatorio.

Sabato, migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il decreto Obama, che proroga per un altro anno le sanzioni contro il paese, definito «una minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale degli Stati uniti». Anche le destre hanno fatto appello alla piazza, ma i loro sostenitori hanno disertato.

In compenso, sono riprese le azioni di sabotaggio che, nel 2014, avevano annunciato le violenze di piazza (43 morti e oltre 800 feriti). Nel fine settimana, un attentato ha preso di mira la Empresa de Propiedad Social Directa Comunal, Proletarios Unidos, una fabbrica autogestita che si trova nella Comuna Pio Tamayo, a Barquisimeto.

E,nello stato di Bolivar, è morta un’altra persona nel tentativo di sabotare la rete elettrica.