Le manifestazioni di interesse – comunque non vincolanti – su Alitalia scadevano nel pomeriggio di ieri, ma non sono arrivate comunicazioni, a causa di un non meglio precisato “vincolo di riservatezza”. Quindi via libera ai boatos, anche perché non ci sono stati nemmeno annunci ufficiali da parte di possibili interessati all’ex compagnia di bandiera. Fra questi l’americana Delta Airlines, accreditata nei giorni scorsi come potenziale investitore, e che ha fatto sapere a Bloomberg soltanto di “continuare a monitorare i progressi di Alitalia da quando è in amministrazione straordinaria”. Peraltro Delta è un partner di lungo corso per Alitalia, visto che fa parte della joint venture transatlantica con Air France-Klm.
Fra chi sembra tirarsi fuori, al momento, c’è invece Lufthansa, che ha escluso un suo intervento. Anche un’altra compagnia potenzialmente interessata come Ryanair non sembra intenzionata a partecipare alla partita. Nel mentre si fa risentire Etihad, sia pure con una dichiarazione quanto mai diplomatica: “Con Alitalia continuano ad esserci forti legami, e restiamo aperti ad esplorare tutte le opzioni per mantenere e potenzialmente rafforzare questi legami, con l’obiettivo di benefici reciproci”.
Per certo invece le organizzazioni sindacali sono preoccupate: “Sulla crisi Alitalia – ammonisce Susanna Camusso a nome della Cgil – occorrerebbe non ripetere il film che abbiamo visto su Ilva. In particolare occorre valutare i paletti che vengono messi nel momento in cui si passa dalle manifestazioni di interesse alle offerte vere: quindi unicità del gruppo, tenuta dell’occupazione, piano industriale”. Un piano che non dovrà in alcun caso prevedere la vendita di asset, puntualizza Anna Maria Furlan della Cisl: “Per Alitalia ci vuole un partner che investa, e non veda la compagnia come uno spezzatino dal quale prendere i pezzi pregiati”.
Tecnicamente, dopo l’apertura delle buste la parola passa ai commissari Gubitosi, Laghi e Paleari, che, una volta verificati i requisiti di idoneità, invieranno ai soggetti interessati una lettera di procedura che fissa i termini, le modalità e i contenuti delle proposte da presentare di carattere non vincolante. La tabella di marcia prevede l’apertura della data room interno alla metà di giugno. La presentazione delle offerte, anche queste non vincolanti, dovrebbe avvenire quindi per la fine di luglio. A quel punto, si aprirà la gara per la presentazione delle offerte vincolanti, prevista in autunno.
Intanto si apre la partita per il rinnovo del contratto dei dipendenti di Alitalia, scaduto il 31 maggio. La compagnia ha convocato per giovedì i sindacati di categoria, anche questa volta “dimenticandosi” di avvertire i sindacati di base Usb e Cub (e perfino alcune sigle del personale navigante), “con l’obiettivo e l’auspicio di definire i trattamenti economici e normativi da applicare a partire dal mese di giugno”.