MICA VAN GOGH
Italia, 2015, 5’30”, musica: Caparezza, regia: Claudio Daloiso, Albert D’Andrea, fonte: MTV. giudizio: bello
Van Gogh (interpretato da uno dei due registi: D’Andrea) viene svegliato dalla chiamata di Caparezza sul cellulare, nella sua famosa stanza dipinta in un altrettanto celebre suo quadro e va in giro a dipingere per le campagne (chiaramente pugliesi) travolto da un tir. È solo l’inizio di questo travolgente Mica van Gogh, ennesimo videoclip di ambiente artistico dopo La ghigliottina di qualche anno fa: del resto è tratto dall’album concept Museica incentrato proprio su una delle passioni del cantautore di Molfetta, cioè l’arte. Anche in questo caso si gioca parecchio sull’effetto tableau vivant, tra Mangiatori di patate e altre citazioni pittoriche. Ma alla narrazione si alternano sequenze live filmate durante il tour di Museica. Il testo della canzone, davvero geniale – forse uno dei più riusciti in assoluto di Caparezza – serve da spunto a qualche situazione, ma è per la sua struttura complessiva che Mica Van Gogh, malgrado la sua eterogeneità, risulta vincente.
YABBA
Usa, 2015, 3’44”, musica: Battles, regia: CANADA, fonte: Youtube, giudizio: magico
Magari i video di playback fossero tutti così! Tutto comincia dall’immagine di una ragazza che fa ruotare un pallone da basket sul suo dito e genera un movimento rotatorio su cui è costruito l’intero clip, con i tre componenti della band sperimentale statunitense ripresi in diversi ambienti – esterni ed interni – mentre eseguono il loro brano, con carrellate circolari avvolgenti, e/o circondati da performer. Ma il fascino di Yabba deriva dalla perfetta fusione tra il sonoro e il visivo, secondo una scansione quasi geometrico – matematica e un lavoro di montaggio puntuale, ricco di associazioni. Il tocco dei «Canada» si indovina fin dalle prime inquadrature, da cui scaturisce la solita atmosfera straniante e surreale degli altri loro lavori. In una sequenza i tre musicisti suonano con altrettanti schermi sullo sfondo, quasi a comporre una videoinstallazione, mentre in un altro riuscito momento del clip sono ripresi dall’alto sempre con la camera rotante, come se la loro musica fosse in sintonia con tutto il pianeta.
LOVE SCENE
Giappone, 2007, 5’20”, musica: UA, regia: autore ignoto, fonte: Youtube, giudizio: bello
Muovendosi lentamente su una spiaggia deserta, la cantante giapponese vestita con un abito rosso dissemina sulla sabbia pietre, fiori, frutti, pezzi di legno e altri oggetti. Quindi, con una fiaccola, da fuoco al tutto e si distende per terra. Nel finale la macchina da presa, carrellando lentamente all’indietro, ci rivela il disegno che UA ha composto e dentro il quale lei stessa si è inglobata con le ali di un angelo: un grande albero (allusione all’albero della vita e all’amore universale) inscritto all’interno di un cuore con i bordi in fiamme. Superbo video, altamente simbolico e debitore della tradizione iconografica orientale, che ha il sapore di una vera e propria opera di land art.