La Valle d’Aosta si avvia a un’alleanza tra Progressisti (15,2%) – la lista con il Pd e altri pezzi di sinistra – e gli autonomisti, a partire dall’Union Valdôtaine (15,8%). La Lega nonostante il successo, è il primo partito con il 23,9%, potrebbe, infatti, non trovare una maggioranza per governare la Regione. Gli exit poll hanno azzeccato la crescita del Carroccio, ma non i risultati della galassia autonomista – salvo anche il più volte governatore Augusto Rollandin (6,3%) «sospeso» fino a novembre in base alla legge Severino per una condanna per corruzione – né quelli dell’alleanza di centrodestra tra Fi e Fdi (5,6%), fuori dal Consiglio regionale per una manciata di voti, che sarebbero serviti ad aiutare Salvini.

Molto male il M5s (3,9%). Su 12 liste presenti alle Regionali, solo sei hanno superato il quorum. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è detto pronto a un’alleanza con gli autonomisti. In sintonia con Erik Lavevaz, presidente dell’Union Valdôtaine: «L’accordo con le altre forze autonomiste e con i progressisti, in opposizione a populisti e nazionalisti, è per noi naturale e prioritario». Avrebbero 14 consiglieri in tutto (sette a testa), ne servono ancora quattro per ottenere la maggioranza: potrebbero essere quelli di Alliance Valdôtaine (8,9%), che ha all’interno Italia Viva.