Nel giorno dell’annuncio ufficiale del ritiro delle forze francesi ed europee dall’azione in Mali contro il terrorismo, i 27 e una ampia rappresentanza di paesi africani (Bamako assente) si sono riuniti a Bruxelles per un vertice congiunto che si conclude oggi, organizzato sotto la presidenza francese della Ue, allo scopo di «proseguire il rinnovamento dell’alleanza tra il continente europeo e il continente africano, fondato sui principi comuni di rispetto, solidarietà e multilateralismo».

MA NEL PRIMO GIORNO di incontri, articolati attorno a varie tavole rotonde, a emergere sono soprattutto le tensioni e i rimproveri reciproci. Intanto gli europei, che hanno la testa solo alla crisi ucraina, hanno messo dei paletti: non fare collegamenti inopportuni, «non confondere e legare» ha detto Macron, la questione del Mali e quella dell’Ucraina.

In primo piano, la tensione sui vaccini: il Sudafrica (con l’India) fin dall’inizio del Covid ha chiesto la moratoria dei brevetti sui vaccini, ma la Ue resta contraria (e butta via dosi, mentre in Africa mancano). Ieri, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha ricordato l’accelerazione della produzione di vaccini grazie alle Ue, con le unità in Ruanda e in Senegal, più l’hub dell’Arn messager in Sudafrica: «Facciamo progressi rapidi – ha detto -, ricordate che abbiamo iniziato solo lo scorso aprile». La Bei si è impegnata per 500 milioni da destinare alla sanità in Africa.

Tensioni sulle migrazioni:  la Nigeria ha puntato il dito contro la “fortezza Europa”.

Tensioni sull’energia: gli europei vorrebbero condividere le misure per combattere il riscaldamento climatico, ma non è chiaro se nel testo delle conclusioni, oggi, ci sarà un riferimento esplicito alla necessità di uscire dalle fonti fossili.

Il Senegal si è fatto portavoce della protesta dei paesi africani che non accettano lo stop alle energie fossili, perché l’Africa intende sviluppare le proprie potenzialità di sviluppo. La Grecia ha sottolineato l’importanza dei legami con l’Egitto per l’interconnessione sull’energia solare, che l’Europa vuole importare.

DISCUSSIONI anche sulla parte del comunicato finale che riguarda protezione della salute delle donne e salute della riproduzione, con un’alleanza di alcuni paesi africani conservatori con Polonia e Ungheria, che non intendono andare troppo lontano su questo fronte.
L’Italia ieri al summit Ue-Africa è stata rappresentata dalla Francia: Draghi per impegni a Roma ha chiesto a Macron di parlare in suo nome.

Errata Corrige

Il Senegal guida la protesta dei paesi che non accettano lo stop alle energie fossili in nome del diritto allo sviluppo. Tra Grecia e Egitto un’alleanza per il solare che l’Europa vuole importare. Oggi le conclusioni a Bruxelles