Sono circa 20mila solo a Milano e migliaia in tutta la regione Lombardia gli stranieri che attendono di poter accedere al sistema di prenotazione per il vaccino anti Covid. Erano stati – al solito – trionfalistici e celebrativi gli annunci di Letizia Moratti che anticipavano l’avvio delle somministrazioni per i non italiani. Ma a più di una settimana dall’apertura delle prenotazioni, le difficoltà sono ancora troppe.

La registrazione tramite il portale, come precisato in una nota di Regione Lombardia datata 25 giugno, avrebbe dovuto essere accessibile agli stranieri, sia irregolari in corso di sanatoria dotati di codice identificativo fornito dalla Prefettura, sia con codice Stp (straniero temporaneamente presente). Ad oggi, nonostante l’apertura sulla piattaforma di Poste Italiane, l’inserimento del codice genera un errore nel sistema e non consente di portare a termine la prenotazione. Il sito non riconosce infatti l’identificativo numerico di 11 cifre assegnato dalle prefetture agli stranieri in emersione per usufruire dei servizi sanitari. Attraverso una piccola modifica, però, la procedura può essere portata a termine con successo, così come dimostrato in un video-tutorial del consigliere regionale di Più Europa/Radicali Michele Usuelli girato dall’agenzia stampa Alanews. A quanto pare, per eludere l’inghippo tecnico è sufficiente inserire le lettere “stp” in maiuscolo prima delle 11 cifre, più altri due numeri casuali alla fine. Così facendo, il campo di compilazione diventa verde e la prenotazione può essere effettuata.

Ecco perché Usuelli ha “hackerato” il portale: «Una persona mi ha detto di aver registrato la badante filippina di sua mamma con questo piccolo trucchetto. – spiega – A Poste Italiane, evidentemente, non è stata data la lista dei codici… Questo dimostra, che non c’è una vera volontà politica di vaccinare le persone irregolari. Gli ostacoli informatici non sono insormontabili». Quella di Usuelli, per la verità, è una battaglia che va avanti nell’aula consiliare di Regione Lombardia da mesi. Già ad ottobre aveva rivolto all’allora assessore al Welfare Giulio Gallera un’interrogazione a risposta scritta per pianificare la procedura vaccinale degli immigrati. Era tornato poi sul punto agli inizi di giugno: «Avanziamo una proposta per semplificare il sistema» aggirando l’ostacolo dell’attribuzione dell’Stp alla presentazione di una ricetta medica all’interno dei pronti soccorso. Limitazione che rallenta e disincentiva il processo.

L’assessora Moratti aveva temporeggiato parlando di un «confronto sul tema a livello nazionale». Tuttavia, pare che l’unico sistema di prenotazione che sta funzionando a spizzichi e bocconi sia quello per gli irregolari in possesso di Stp. Troppo poco per una regione che conta una percentuale di stranieri vicina all’11%. Il tema resta ancora sul tavolo, nonostante l’escamotage tecnologico di Usuelli che oggi in seduta del consiglio regionale chiederà – nell’ambito di una mozione sul contenimento della variante Delta – di comunicare i numeri relativi alle persone irregolari da immunizzare e di riferire in aula «sullo stato di avanzamento e attuazione del programma di vaccinazione agli irregolari con e senza Stp, cittadini in corso di sanatorie e cittadini con codice eni».