«È una grave menzogna pubblica. Per situazioni come queste, in America, c’è l’impeachment». Michele Usuelli, consigliere regionale lombardo di + Europa – Radicali commenta così l’audizione del presidente Fontana in Consiglio Regionale. Il governatore, dopo essere stato indagato dalla procura di Milano per frode in pubblica fornitura, era stato sollecitato dalle opposizioni a fare chiarezza sulla vicenda camici.

Cosa ne pensa dell’intervento di Fontana?
Pecca di chiarimenti e di umiltà: ha dichiarato che l’epidemia non era prevista né prevedibile, ha dispensato responsabilità; dall’Oms al governo, entrambi colpevoli di essersi mossi in ritardo. Forse. Fino alla Cina per averci nascosto la verità. Non una sola parola di autocritica: ha ribadito che la sua gestione è stata priva di errori.

Nessuna risposta alle domande delle opposizioni, quindi?
No e ha perso l’occasione per chiarire molte cose. Per esempio la consecutio temporum tra il bonifico del 19 maggio e la dichiarazione del 7 giugno in cui dice di non sapere nulla della fornitura.

Bonifico che ha definito un atto risarcitorio nei confronti del cognato…
Se quello fu – come dice – un gesto spontaneo, indipendente dal suo ruolo istituzionale, perché avrebbe chiesto l’iban del cognato a Regione Lombardia invece che al cognato stesso? E soprattutto, perché avrebbe negato di essere a conoscenza della questione anche dopo?

È pronta la mozione di sfiducia?
Non ci ha mai affascinato il tintinnio delle manette ma consideriamo grave la menzogna pubblica. Non vogliamo che cada la giunta per motivi giudiziari, vogliamo sfiduciare Fontana con una mozione politica che lo inchiodi alle sue responsabilità. Per questo abbiamo chiesto ai colleghi del M5s di poter modificare insieme il testo.

E dei soldi in Svizzera, cosa pensa?
Si parla di 5 milioni di euro ereditati dalla madre dentista: sono un medico e so che sono cifre inarrivabili.