L’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica ha parlato al Paese in occasione del 40° anniversario; lo ha fatto, l’incontro con il sindaco di Bologna e il convegno “Cosa avremmo saputo di Ustica senza la stampa?” in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa.

Si può ben dire che il Paese abbia risposto, con l’intervento, proprio da Bologna, del Presidente della Camera Roberto Fico, e soprattutto con il messaggio del Capo dello Stato. Mattarella ha ribadito che “trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena ed univoca richiede l’impegno delle istituzioni e l’aperta collaborazione di Paesi alleati con cui condividiamo comuni valori”.

Se il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica vogliamo continuare a muoverci in questa direzione con una particolare attenzione alla documentazione anche a sostegno della inchiesta ancora in corso da parte della Procura di Roma, dopo che nel 2007 il Presidente emerito Cossiga ha puntato l’indice accusatore contro i francesi. Bisogna pretendere risposte alle rogatorie internazionali.

Ma sul piano della documentazione non si può nascondere che, ancora una volta come consuetudine, si è cercato di avvelenare il clima riproponendo con il gioco delle tre carte – il voglio ma non posso- l’esistenza di documenti straordinari e sempre segreti in grado di indicare nuove verità sulla strage di Ustica e ancor più alla stazione di Bologna.

La messa in scena è già stata sbugiardata negli anni: si tratta di documentazione conservata secondo le regole vigenti e soprattutto non riguardante né Bologna né Ustica.

Si tratta di una volgare menzogna, perpetuata negli anni nonostante l’evidente falsità, che viene riproposta, contando su una discutibile “par condicio” appunto per avvelenare l’informazione depistando.

Bisogna segnalare però che in un qualche modo ha dato spazio all’operazione un intervento maldestro, ma anche errato formalmente, della Presidenza Copasir che ha parlato perfino di segreto di Stato, ignorando che non può esistere segreto di Stato a fronte di reati di strage.

Dopo l’anniversario, davvero il tema della documentazione è cruciale ed è da segnalare positivamente che la Presidenza del Consiglio, in attuazione della Direttiva Renzi, abbia incaricato il sottosegretario Crimi di “seguire” i lavori del Comitato consultivo incaricato di procedere operativamente.

Si stanno muovendo in maniera positiva anche le Presidenze di Camera e Senato; proprio in questi giorni la Presidenza del Senato ha messo in atto iniziative per rendere accessibile tutta la documentazione dei suoi archivi, soprattutto riguardante i lavori della Commissione stragi.

* Presidente Associazione Parenti vittime Strage di Ustica