Lavoro

Usb, sciopero e cortei contro la riforma Madia della P.A.

Usb, sciopero e cortei contro la riforma Madia della P.A.

Pubblica amministrazione Il sindacato di base: «Dal lavoro pubblico un duro monito a Renzi e un ponte con la mobilitazione del 28 giugno che aprirà il "Contro-semestre europeo"»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 giugno 2014

Sciopero generale dell’Unione sindacale di base contro la riforma della pubblicazione amministrazione presentata dal governo Renzi. Ventiquattrore di astensione dal lavoro per i dipendenti pubblici di Agenzie Fiscali, Enti Locali, Ministeri, Parastato (tra cui, Inps, Inail, Aci, Cri), Presidenza del Consiglio, Ricerca, Scuola, Università e servizi pubblici. La Sanità si è fermata dall’inizio del primo turno del giorno 19 alla fine dell’ultimo turno dello stesso giorno. Stop di 4 ore, dalle 10 alle 14 anche per il settore operativo dei Vigili del Fuoco, e dell’intera giornata per quelli amministrativo e informatico.

«Renzi e Madia puntano a tagliare su diritti e servizi – afferma Daniela Mencarelli, dell’esecutivo nazionale Usb Pubblico Impiego – e noi vogliamo rispondere con le manifestazioni odierne nelle piazze di tutte le Regioni italiane alle 30 mila mail sbandierate dal Governo come motivo per toccare la pubblica amministrazione». «Non vogliamo un altro incontro, ma farci sentire contro introduzione della mobilità obbligatoria, demansionamento, e soprattutto sul fatto che l’ultimo contratto è fermo al 2009 e rischia di non essere rinnovato fino al 2020».

L’Usb richiama il problema della «stabilizzazione dei 250.000 precari, ormai senza speranza, perché per la Madia l’unica soluzione è un concorso anche per chi lavora nella Pa da 15 anni». Il vero scopo della «semplificazione», ha aggiunto Mencarelli, «è eliminare ‘lacci e lacciuolì che in realtà vigilano sulle imprese. In questo Renzi sta procedendo con l’accetta, un manovratore che vuole essere lasciato libero, senza ostacoli».

A Roma le magliette da Calimero per il ministro Madia

Partito poco dopo le 11 da piazza Bocca della Verità, il corteo dell’Usb Pubblico Impiego diretto a piazzetta Vidoni, davanti al Ministero della Funzione Pubblica, per lo sciopero nazionale di 24 ore dei dipendenti pubblici. «Giù le mani dal lavoro e dai servizi pubblici» era lo striscione di apertura. Tra gli altri esposti: «La precarietà non fa scuola – Assunt* tutt*, assunt* davvero», «Stop a tagli e licenziamenti – Investiamo in salute e servizi» e «I lavoratori hanno già dato – Ama pubblica e trasparente». In piazza anche «I precari di Casa Renzi», lavoratori della presidenza del Consiglio in presidio venerdì scorso davanti a Montecitorio. Tra la folla spiccano le magliette dedicate al ministro Marianna Madia, raffigurata come Calimero sormontato dalla scritta: «Senza contratto… È un’ingiustizia però». Fumogeni rossi sono stati accesi da alcuni manifestanti durante il passaggio sotto alla scalinata del Campidoglio, presidiata dalle Forze dell’ordine.

A Milano in bicicletta da Cadorna a Expo

I lavoratori, parte in bicicletta e parte a piedi, hanno effettuato due tappe, nella stazione di Trenord a Cadorna, dove hanno momentaneamente occupato alcuni binari scattandosi delle foto, e poi davanti all’Expo Gate, a Cairoli, dove però non risulta siano entrati. «Dopo l’occupazione del Pirellone dello scorso 14 maggio era necessario dare un altro segnale forte ai cittadini e alla politica sui temi del salario e dell’occupazione; e, a proposito di mobilità – spiega l’Usb al termine della manifestazione in bici partita da piazza Duca d’Aosta -, abbiamo deciso di occupare i binari della Stazione Ferroviaria di Cadorna, bloccando la circolazione dei treni per circa un’ora, per gridare forte il nostro basta anche alle procedure di mobilità obbligatoria per i lavoratori pubblici, introdotte con la recente riforma della P.A. scritta dal Governo Renzi. Ormai i lavoratori pubblici sono diventati il capro espiatorio, quelli che stanno pagando per tutti e più di tutti».

Appuntamento al 28 giugno

In migliaia hanno sfilato anche a Bologna e a Napoli. A Bari il sindacato di base ha organizzato un «treno della protesta» che ha fatto un tour simbolico tra i «ruderi dello stato sociale». A Catanzaro sono stati occupati gli uffici del dipartimento Controlli Amministrativi della Regione Calabria. Ci sono state altre manifestazioni da Venezia a Cagliari che hanno coinvolto vigili del fuoco, enti locali, ministeri, fisco e scuola. «Una giornata di lotta – afferma l’Usb – che lancia un duro monito al governo Renzi e costruisce un ponte con la mobilitazione del 28 giugno che aprirà il “Contro-semestre europeo”». Lo sciopero si è opposto ad una pubblica amministrazione «ridotta a sportello per le imprese» e ha rivendicato lo sblocco dei contratti pubblici, investimenti nella P.A., il rilancio del Welfare.

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