Uno sciopero politico contro le privatizzazioni quello indetto ieri dall’Unione Sindacale di Base nei trasporti. L’agitazione è durata 24 ore, ha riscosso adesioni al disopra delle aspettative e si è opposta alla riduzione dei servizi, ai tagli e ai licenziamenti, oltre che alla compressione dei salari e della sicurezza. Una presa di posizione contro «la mala gestione nelle aziende pubbliche e dai miseri fallimenti delle privatizzazioni, dall’assenza di controlli da parte degli enti preposti – ha spiegato l’Usb – I lavoratori dei trasporti hanno dimostrato di non voler più accettare lo stato di degrado in cui sono stati abbandonati dalla latitanza dei governi e delle istituzioni».

L’adesione allo sciopero nella fascia mattutina ha confermato i numeri raggiunti giovedì dallo sciopero nelle ferrovie che ha registrato punte del 70% in diverse città. Ieri i lavoratori hanno bloccato gli aeroporti di Linate e Malpensa a Milano. Rampe quasi vuote all’aeroporto di Pisa e molti voli cancellati in quello di Firenze. All’aeroporto di Roma Fiumicino sono stati molti i voli cancellati. I lavoratori di Meridiana si sono fermati in massa. L’Usb ricorda di avere denunciato questa compagnia alla Commissione di garanzia dopo avere registrato casi di sostituzione di lavoratori in sciopero con altro personale.

Al di là delle attese anche l’adesione allo sciopero nel trasporto locale. Secondo l’Usb gli autobus a Roma si sono fermati al 60%, con punte del 80% nei depositi di Tor Pagnottta e Grotta Rossa. È stata la ferrovia Roma-lido, mentre le due linee della metropolitana hanno registrato forti rallentamenti. Adesioni al 30% nelle linee extraurbane Cotral. A Bologna, si è fermato il 70% delle linee urbane ed extraurbane su gomma; il 100% nella società TIL (circa 200 dipendenti). Alte percentuali a Reggio Emilia 70% (Seta), Venezia Mestre (90% nel trasporto su gomma).

A Milano, fermo il 40% dei bus, blocco della linea rossa della metro e rallentamenti sulle altre linee. A Napoli ha aderito circa il 50% dei lavoratori ANM, trasporto su gomma, con punte del 70% presso il deposito di Cavalleggeri. Trieste ha registrato un’adesione del 65%, 45% a Gorizia, 35% a Udine e 20% a Pordenone. Significative le adesioni a Genova: Atp, le linee extraurbane regionali, fermate al 40%. A Torino, GTT 40%; In Calabria, stop al 40% per le Ferrovie della Calabria, l’azienda che gestisce anche trasporti regionali su gomma. In Sicilia, ampia adesione nelle linee extraurbane, in particolare sulle linee Agrigento-Catania, Vittoria-Catania e Vittoria-Ragusa. Servizio a singhiozzo a Pesaro e Ancona.

L’Usb ha elaborato un documento programmatico in cui, tra l’altro, chiede al governo Renzi di confrontarsi a partire da «una prospettiva contro la crisi, un piano generale con cui affrontare i drammatici problemi che affliggono l’intero comparto, sul quale il governo ha il dovere di confrontarsi con il sindacato».

Ieri a Santa Palomba, a Pomezia in provincia di Roma, gli autisti della cooperativa «Le Crociate», società di logistica che trasporta generi alimentari per conto della Sma nel Lazio, hanno scioperato con l’Usb supportati da 20 facchini. Da oltre dieci anni sono costretti a lavorare più di 12 ore al giorno nonostante il contratto part-time di 25 ore settimanali. L’Usb ha esortato il Prefetto, il sindaco di Pomezia e la Regione Lazio a intervenire sulla vertenza. In solidarietà con questa lotta sono intervenute le Camere del lavoro autonomo e precario (Clap) di Roma.