Il risultato del referendum inglese ha prevedibilmente provocato reazioni politiche negli Stati uniti.

«Devo dire che speravamo in un altro risultato – ha ammesso il vice presidente Joe Biden in visita in Irlanda, durante un incontro al Trinity College di Dublino – Immagino quanti di voi qui la pensino allo stesso modo. Voglio assicurare a tutti che il legame speciale che l’America intrattiene con il Regno unito continuerà e che le nostre relazioni con l’Irlanda e con l’Unione europea rimarranno pietre miliari del nostro impegno internazionale».

«Il popolo britannico ha parlato, il voto di ieri parla dei cambiamenti in atto e delle sfide poste dalla globalizzazione», ha commentato Obama dagli Stati uniti dopo aver parlato con Cameron, auspicando che i negoziati che si apriranno con l’Unione europea «assicurino stabilità, sicurezza, prosperità per l’Europa, la Gran Bretagna, l’Irlanda del Nord e per tutto il mondo. Gran Bretagna e Unione europea rimarranno partner indispensabili degli Stati uniti – ha aggiunto – anche alla luce dell’esito del referendum sulla Brexit» sottolineando come la «relazione speciale con i britannici sia duratura» e la loro presenza nella Nato «resta una pietra miliare vitale per la politica estera, di sicurezza ed economica degli Usa».

Anche i candidati alle presidenziali, si sono espressi. «L’economia globale non funziona per tutti – ha commentato Bernie Sanders – Per evitare una possibile rottura è necessaria una maggiore cooperazione finanziaria». Ha poi aggiunto che, affinché le persone si sentano rappresentate con una maggiore integrazione, come nel caso dell’Ue, è necessario creare nuovi posti di lavoro e garantire sicurezze alla classe media. Il commento di Hillary è stato, a differenza di quello di Sanders, molto più focalizzato su un impatto americano della Brexit, che potenzialmente agevola il suo concorrente Trump verso la presidenza.

«Ora bisognerà proteggere la classe dei lavoratori – ha detto Hillary Clinton dal palco di Columbus in Ohio, uno degli stati in bilico dove si trovava Hillary per la sua campagna elettorale – L’esito del referendum sulla Brexit mette in evidenza ancor di più la necessità di una leadership salda, stabile e di esperienza alla Casa Bianca per proteggere il portafoglio e i mezzi di sostentamento degli americani. Trump, invece ha sfruttato per decenni migliaia di lavoratori e abbatterebbe immediatamente le tasse ai ricchi e alle corporation».

Dalla Scozia, dove si trova per inaugurare il suo ‘Trump Turnberry’, un esclusivo resort e golf club nella località di Ayrshire, comprato per 51 milioni di dollari nel 2014 e ora completamente ristrutturato, Donald Trump, impegnato, appunto, a giocare a golf, ha commentato entusiasta l’esito del referendum.

«Penso che ci saranno molti altri casi di popoli che vorranno riprendersi il controllo dei propri confini, della propria moneta e di un sacco di altre cose – ha dichiarato il candidato repubblicano – Vedo veramente una similitudine tra quello che sta succedendo negli Stati uniti e qui. La gente vuole che ci siano frontiere, non vuole che nel loro Paese arrivi una marea di persone sconosciute di cui non conosce la provenienza». Il pericolo che questo voto costituisca una pressione positiva per la retorica populista di Trump, che si rivolge ad una base non ferratissima in economia globale e che nutre a suon di slogan, non è irreale, ma è anche vero che le elezioni si svolgeranno a novembre quando la spinta propulsiva a destra di questo evento sarà scemata.

Al momento, mentre il magnate newyorchese inaugurava il suo resort del golf e parlava di Brexit, il comedian Lee Nelson ha tirato intorno al podio dal quale parlava Trump, delle palline da golf dipinte di rosso e con disegnata una svastica nera. Quando sono diventate fin troppo evidenti, Donald ha fatto un cenno alla security ed ha ordinato, indicando il comico: «Portatelo via».