Per la prima volta dopo 10 anni la Corte Suprema Usa si riunisce per esprimersi su un tema che riguarda le armi. La volta precedente risale al 2008 per il caso del del Distretto di Columbia vs Heller, quando stabilì il diritto a possedere armi, ma non i dettagli e i fini di questo diritto. Da allora i tribunali inferiori hanno emesso più di 1.000 sentenze nel tentativo di applicare la decisione del 2008. Il numero di americani che chiede una regolamentazione più rigida è salito, ma senza superare quello di chi vede il secondo emendamento come un inalienabile diritto a possedere un’arma.

Il caso sul quale si dovrà esprimere la Corte Suprema riguarda un’ordinanza della città di New York, una città e uno Stato con alcune delle leggi più severe riguardo le armi. Diversi possessori di armi e la loro lobby, la National Rifle Association (Nra) ne contestano le regole, sostenendo che siano così restrittive da essere incostituzionali, in quanto proibiscono ai possessori di armi di trasportarle in luoghi diversi dai sette poligoni di tiro che sono in città. Nel timore che questa Corte Suprema a maggioranza conservatrice possa allargare ulteriormente i cordoni del permissivismo sulle armi, quando la Corte ha ricevuto l’appello dei proprietari di armi, lo Stato e la città hanno cambiato la legge, consentendo di trasportare le armi, chiuse e scariche, in seconde case o in poligoni di tiro fuori città.

Con questi cambiamenti si vuole sostenere che il caso dovrebbe essere respinto, visto che New York ha già concesso ai proprietari di armi tutto ciò che chiedevano nella loro causa. A quanto pare non basta. L’avvocato Paul Clement, che rappresenta i proprietari di armi, ha già risposto che i regolamenti, nonostante le modifiche, danno ancora troppo potere alla municipalità.