In Georgia si sono riaperte le urne per quella che è l’ultima battaglia delle elezioni di metà mandato 2022: il ballottaggio tra il senatore democratico Raphael Warnock e il suo sfidante repubblicano, Herschel Walker.
Si è arrivati al ballottaggio perché, dopo una campagna elettorale intensissima, alle elezioni dello scorso 8 novembre nessuno dei 2 candidati ha superato la soglia del 50% dei consensi. Warnock è entrato nel ballottaggio da una posizione di forza, in testa con 4 punti percentuali che, pur essendo un buon segno, non rappresentavano una vittoria. Anche al primo giro di voto Warnock era in vantaggio, ma lo spoglio dei voti alla fine ha mostrato, più che una netta preferenza, una netta spaccatura fra gli elettori, con i due candidati separati da poco più di 35.000 voti, su quasi 4 milioni di preferenze espresse.

UN ALTRO DATO degno di nota è quello che riguarda il voto anticipato, visto che anche per il ballottaggio è stato stabilito un nuovo record di affluenza, con quasi 2 milioni di elettori che hanno preferito esprimere le proprie preferenze prima di ieri.
Visti i risultati nazionali, il voto al ballottaggio della Georgia non ha rappresentato l’ago della bilancia che ci si aspettava, in quanto al Senato la maggioranza è già stata assicurata ai democratici che, al primo turno, hanno strappato ai repubblicani il seggio della Pennsylvania, raggiungendo così i 50 seggi che, con il voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris, portano i dem alla superiorità numerica.

Una vittoria di Warnock regalerebbe comunque ai democratici 51 seggi al Senato, portandoli ad uscire da questa tornata elettorale in una posizione migliore di quella in cui erano entrati, e una vittoria di questo tipo costituirebbe anche un vero e proprio schiaffo in faccia per il Gop. Al di là del valore simbolico, la maggioranza 51 a 49 mantiene una grande importanza soprattutto per questioni tecniche di governabilità, in quanto non dover ricorrere al voto fondamentale della vicepresidente snellisce la burocrazia e favorisce l’efficienza dei voti per l’approvazione delle nomine dei giudici federali, decise dal presidente ma ratificate dal Senato.
Con una posta un gioco che ha un peso sia locale che nazionale, questa infinita campagna elettorale è stata tesissima. I cittadini della Georgia sono stati bombardati da pubblicità televisive, messaggi radiofonici, email, volantini e continue richieste per le raccolte fondi. Il giorno prima del voto, Warnock ha fatto un comizio conclusivo al campus universitario di Georgia Tech, al quale hanno partecipato il rapper Killer Mike, il senatore 35enne Jon Ossoff, e il 25enne neo eletto deputato della Florida, Maxwell Frost, primo rappresentante della generazione Z ad entrare al Congresso.

PER WARNOCK il voto delle nuove generazioni è fondamentale, e l’intervento di Frost ha sottolineato come i giovani debbano approfittare della loro posizione per fare pesare il proprio potere, e ha parlato agli studenti della necessità non solo di votare, ma anche di convincere i propri amici a fare altrettanto. «Sappiamo che i giovani non costituiscono il più grande blocco elettorale in questo momento – ha detto Frost – ma le cose possono cambiare. Noi siamo il blocco che conta. Siamo il blocco che decide i margini».
Quando Trump ha scelto di puntare su Walker, pensava che il popolare ex giocatore di football, che ha guidato l’Università della Georgia a un campionato nazionale nel 1980, avrebbe esercitato molto più fascino sugli elettori giovani, e in special modo su quelli neri che due anni fa avevano votato per Warnock, ministro della Ebenezer Baptist Church di Atlanta.

WALKER, però, si è rivelato un candidato profondamente imperfetto. Accusato di violenza domestica e stalking da un’ex moglie, un’ex fidanzata e una cheerleader dei Dallas Cowboys, durante la campagna elettorale ha dovuto ammettere di avere avuto dei figli fuori dal matrimonio, suo figlio Christian Walker lo ha pubblicamente accusato di negligenza e violenza, e due donne hanno affermato che nonostante l’ex campione si definisca un devoto cristiano anti-abortista, ai tempi delle loro relazioni le aveva spinte ad abortire.