Tutti si aspettavano una sorta di compensazione alla recenti dichiarazioni di Donald Trump. Ma il viaggio in Europa e la partecipazione di Mike Pence, vicepresidente americano, alla conferenza sulla sicurezza di Monaco in Germania, non ha propriamente tranquillizzato gli animi. Pence ha confermato l’importanza della Nato ma ha di fatto ribadito quanto detto da Trump: l’Europa deve pagare di più per la propria difesa, non potendo contare solo sugli Stati uniti. Insieme alla rinnovata volontà a eliminare l’Isis, Pence ha accennato anche all’importanza degli accordi di Minsk per quanto riguarda l’Ucraina. Niente di particolarmente dirompente, ma abbastanza per innervosire la controparte russa.

MIKE PENCE ha parlato a Monaco dopo l’intervento della cancelliera Angela Merkel. Nel suo discorso la leader tedesca ha sottolineato proprio l’impegno europeo per la difesa e per l’impegno nelle complicate crisi internazionali. Dopo di lei, Pence: «Il presidente Trump mi ha detto di venire qui a portare questo messaggio, questa rassicurazione: gli Stati uniti appoggiano decisamente la Nato e sostengono senza incertezze il nostro impegno con questa alleanza transatlantica». Pence ha poi proseguito: «Non abbiate dubbi sul nostro impegno». Pence ha dunque invitato alla calma gli alleati europei, sottolineando però le mancanze: solo quattro paesi rispetterebbe il volere di Trump in fatto di partecipazione alle spese, ovvero, secondo il Guardian, Gran Bretagna, Estonia, Grecia e Polonia.

GLI ALTRI 23 PAESI DELLA NATO non rispetterebbero l’impegno a spendere per l’Alleanza il 2% del proprio Pil. Pence ha provato a muoversi in un delicato equilibrio ponendosi in scia al segretario della Difesa James Mattis, che di recente ha sostenuto che la Nato è «fondamentale» per gli Stati uniti e in conformità con il segretario di stato, Rex Tillerson, che aveva rassicurato: ogni accordo con la Russia non sarà a discapito degli alleati storici di Washington.

«SIAMO OGGI E SAREMO SEMPRE il vostro maggiore alleato», ha aggiunto Pence ricordando i valori comuni di «democrazia, giustizia e stato di diritto» condivisi con gli occidentali. Ma l’assenza di ogni riferimento all’Unione europea non è passato certo inosservato e ha echeggiato le parole durissime di Trump su Bruxelles e la giustezza dell’operazione di uscita gestita da Londra. Il ministro degli esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha lamentato su Twitter che il vicepresidente «non ha detto una sola parola sull’Ue».

QUANTO ALLA RUSSIA, Mike Pence ha provato un’operazione analoga alla precedente, ovvero rassicurare gli europei preoccupati del riavvicinamento di Washington alla Mosca di Putin; Mike Pence ha promesso fermezza, ma al tempo stesso ha anche auspicato una maggiore cooperazione: «Sappiatelo: gli Stati uniti continueranno a chiedere conto alla Russia, nello stesso momento in cui cerchiamo un nuovo terreno comune, che, come sapete, il presidente Trump ritiene possa essere trovato».

A PENCE HA RISPOSTO LAVROV, secondo il quale la Russia «non cerca il conflitto», pur se intenzionata a difendere i propri interessi. Sul nuovo rapporto con gli Usa, secondo il ministro degli esteri russo, Mosca punta a costruire rapporti fondati «sul pragmatismo, il mutuo rispetto e il riconoscimento della responsabilità condivisa per la stabilità globale». Il ministro degli Esteri russo ha quindi sottolineato come «le classi dirigenti debbano fare una scelta», e ha «auspicato» sia quella di un nuovo «ordine mondiale democratico e giusto», nel pieno rispetto di un principio fondamentale: «ogni Paese è contraddistinto dalla propria sovranità». Un ordine, ha aggiunto, «post-occidentale, se vi va di chiamarlo così».A margine l’incontro di Pence con Merkel: i due hanno discusso dei conflitti in Siria, Libia ed Afghanistan e del processo di pace nell’Ucraina dell’est. Lo ha riferito il portavoce della cancelliera tedesca, ai giornalisti impegnati nella Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Si è trattato del primo colloquio della Merkel con un esponente della nuova amministrazione Trump e lo scambio è stato incentrato sulle «strette e amichevoli relazioni bilaterali» tra i due paesi.

SULL’UCRAINA è arrivata la reazione russa: Konstantin Kosachev, presidente della commissione esteri della Camera alta del parlamento russo, ha accusato Pence di «incolpare» la Russia per le violenze nell’Ucraina orientale.