È durato quasi 15 ore il «filibuster» per il controllo delle armi indetto dal senatore democratico del Connecticut Chris Murphy, terminato quando i repubblicani alla camera hanno acconsentito a votare due mozioni restrittive, votazione in corso proprio in questo momento.

Un «filibuster» è una pratica parlamentare eccezionale in cui un senatore prende la parola e non smette di parlare, restando in tema all’argomento di apertura, senza sedersi o allontanarsi per usare il bagno; il «filibuster» si usa per impedire che passi una legge (come fece due anni fa Wendy Davis, in Texas, per impedire una legge contro l’aborto) o per imporre una discussione, come nel caso del Civil Right Act del ‘57, il più lungo della storia degli Stati uniti.

Martedì mattina, alle 11,20 Murphy ha cominciato quello che è diventato l’ottavo più estenuante «filibuster» americano; con l’aiuto di 38 senatori democratici, che ogni tanto facevano una domanda, espediente per prendere la parola e dare a Murphy la possibilità di riposare almeno la voce, Murphy e i democratici al senato hanno sviscerato oltre ogni dubbio il perché una legge minimamente più restrittiva sul possesso di armi sia vitale e non farla, invece, criminale. Murphy ha impiegato le prime ore dando i nomi di tutte le vittime di mass shooting in America, dicendo la lora età e raccontando qualcosa delle loro vite spezzate, ha parlato di Sandy Hook, il massacro di bambini in una scuola elementare del Connecticut, stato di cui è senatore; ha più volte spiegato che ciò che si chiede è che gli indagati per terrorismo non possano comprare o possedere un’arma, piccola cosa, non un’abolizione del secondo emendamento.

Alla voce di Murphy se ne sono aggiunte 38, tra cui Elizabeth Warren, la senatrice del Massachussets in aria di vicepresidenza Clinton, ma anche voci meno note come il senatore Jeff Merkley dell’Oregon, stato tradizionalmente amante delle armi. Cory Booker, senatore afro americano del New Jersey, per solidarietà con Murphy, ha deciso di restare in piedi anche lui per quasi 15 ore, facendo più interventi accorati, appellandosi al dovere morale di difendere l’idea di sogno che è uno dei fondamenti dell’America, dal sogno Americano al sogno di Martin Luther King, comparandoli ai sogni calpestati delle vittime ed i loro familiari e amici, e di come le vittime morali di un mass shooting si propaghino e siano migliaia in più di quelle conteggiate.

«Questo sembrerá troppo lirico ai cinici – ha detto – ma il cinismo spesso è solo un modo per essere codardi». Il «filibuster» è stato seguitissimo in diretta su C-Span, primo TT su Twitter e lo è stato fino alle 2 del mattino. I cittadini sono stati invitati a telefonate ai propri rappresentanti per chiedere una riforna della legge, nel giro di poche ore le segreterie telefoniche dei politici sono state riempite di messaggi, mentre le telefonate di apprezzamenti e sostegno a Murphy hanno superato le 10.000.

Sono state 15 ore in cui la democrazia, il concetto di difesa e rappresentanza del volere popolare sono state protagoniste assolute in diretta televisiva, dove la retorica è stata usata e molto, in versione assolutamente benigna, spiegando e rispiegando che è solo buon senso, uno straccio di buon senso, quello che si chiede. Sono in gioco vite umane. Strategicamente non ci sono stati attacchi diretti alla Nra (la National Rifle association) e si è continuato a ripetere che non è più un problema di «punti di vista» ma di sicurezza nazionale. La chiusura di Murphy è stata circolare.

Tornando al tema dell’apertura, Murphy ha mostrato la foto di Dylan Hocley, un bambino autistico di 6 anni, morto a Sandy Hook e ritrovato abbracciato ad Ann Marie, educatrice che Dylan adorava e che invece che mettersi in salvo ha cercato di fargli da scudo.
«Non ci vuole coraggio per stare in piedi in senato a parlare – ha detto Murphy rivolgendosi ai repubblicani – ma ce ne vuole molto per fare ciò che ha fatto quella donna. Se Ann Marie è riuscita ad abbracciare, per difenderlo, un bambino, chiedete a voi stessi, cosa potete fare voi perché Orlando e Sandy Hook non si ripetano?»